Ven. 19 Apr. 2024
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Parte il nuoto per le donne islamiche, si scatenano polemiche ed esposti

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Questa mattina è partito il tanto discusso corso di nuoto per sole donne, organizzato dalla Comunità islamica di Sesto San Giovanni in collaborazione con il Geas. Alla piscina Olimpia di via Marzabotto per una mattina sono stati allontanati tutti gli uomini, sia quelli in servizio che gli eventuali utenti, per fare spazio alle donne. La piscina è aperta ad ogni donna, ma è chiaro che a usufruire di questo corso saranno soprattutto le donne islamiche che potranno fare il bagno secondo i costumi e i precetti religiosi del Corano. All’appello per il nuovo corso, lunedì mattina c’erano otto donne di religione islamica. (vedi anche articolo)

Non si è fatta attendere la ripresa delle polemiche. Il consigliere comunale ha subito preso carta e penna ed ha scritto un comunicato nel quale annuncia un esposto al Prefetto e al Ministro dell’Interno affermando che questa iniziativa viola la Costituzione.

(foto simbolica dall’archivio)

ecco il testo del comunicato:

“Oggi, Lunedì 26 Gennaio, nella piscina comunale “Olimpia” a Sesto San Giovanni, ha avuto inizio il corso di nuoto dedicato alle sole donne come richiesto dalla stessa comunità locale nel rispetto del Corano. L’impianto di via Marzabotto, quindi, vede impiegare solo personale femminile nelle ore dei corsi, vietando totalmente l’accesso agli uomini. L’iniziativa, organizzata dalla società sportiva GEAS Nuoto presieduta dall’ex sindaco di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini, ha come intento quello di favorire l’integrazione delle credenti di fede musulmana permettendole così di accedere ad un impianto, che di solito è aperto al pubblico, per obbedire ai dettami del Corano.

A tal riguardo il Capogruppo consiliare di Forza Italia, Roberto Di Stefano, denuncia la complicità anche del primo cittadino, Monica Chittò, che nonostante le numerose segnalazioni ricevute ha fatto spallucce senza però garantire il rispetto della Costituzione italiana che tra i principi fondamentali all’Art. 3 prevede come “tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso.”

Questa mattina il consigliere Roberto Di Stefano ha depositato un esposto  sia al prefetto di Milano che  al Ministro dell’interno per segnalare i presunti comportamenti illeciti da parte del Presidente del Geas Nuot Giorgio Oldrini, ex sindaco e del suo successore Monica Chittó, attuale sindaco, responsabili di non aver garantito il rispetto di uno dei principi fondamentali sanciti nella costituzione della Repubblica Italiana. “Forse il Sindaco finge di non ricordare che la nostra Costituzione è sacra – spiega Di Stefano -, e che è nata attraverso lotte, vittorie e conquiste portate avanti dalla voglia di democrazia sia di donne che di uomini che hanno sacrificato la loro vita per raggiungere la libertà. Chi desidera far parte della nostra società deve rispettare gli insegnamenti e le leggi che ci hanno tramandato i nostri avi. E lo stesso discorso – conclude il capogruppo di Forza Italia -, deve essere considerato da chi governa Sesto”.

Invece, da oggi, non è così. Nella piscina di via Marzabotto, infatti, si assiste alla classica situazione di discriminazione al contrario e Di Stefano, così come molti altri sestesi, non ci stanno: “Sono veramente allibito dall’atteggiamento buonista di chi ha promosso questa iniziativa e di chi l’ha avvalorata, perché non riescono a capire che stanno promuovendo una ghettizzazione mascherandola da provvedimento progressista e d’integrazione. Pur rispettando il fattore religioso e culturale – precisa il capogruppo di Forza Italia -, trovo estremamente sconsiderata la promozione di un’iniziativa che impone la chiusura di una struttura pubblica agli uomini, seppur per poche ore, per offrire la possibilità alle fedeli musulmane di godersi un po’ di svago. E provo un certo timore guardando questi sindaci che sono disposti a piegare delle conquiste di libertà e civiltà allo scopo di arruffianarsi futuri elettori”.

Insomma Di Stefano non l’ha presa bene e con lui molti cittadini sestesi, compresi quelli che frequentano la stessa piscina Olimpia, che ora chiedono chiarimenti al primo cittadino per una presa di posizione che appare ai più liberticida e discriminatoria nei riguardi dei sestesi stessi”.

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