[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Riparte il processo per la passerella ciclopedonale lungo la Statale 36 (zona Auchan). Ricorderete che i lavori del ponte erano stati sospesi e poi rifatti a causa della scoperta di un rischio di crollo causato, a quanto è emerso da un’inchiesta giudiziaria, dalla cattiva esecuzione delle opere metalliche. A processo per questo fatto ci sono cinque persone, tutte collegate all’azienda di Castellamare di Stabia che aveva eseguito i lavori di carpenteria per conto della multinazionale Impregilo, titolare dell’appalto per la velocizzazione della Statale 36 varato da Anas con un impegno complessivo di oltre 300 milioni di euro.
Il processo, che riprende il 26 gennaio al tribunale di Monza, si basa sulle testimonianze di un ex responsabile della sicurezza della società napoletana che ha raccontato ai magistrati di saldature mal eseguite e lavori non conformi. Ora, il testimone vive sotto scorta. Al processo dovrà dimostrare la verità delle sue affermazioni, già validate in parte dai periti che nel 2012 avevano chiesto al magistrato di intervenire in fretta per evitare il rischio di crolli. Quella passerella, il cui costo originario era stimato tra i 6 e i 7 milioni di euro oggi ha superato i 10 milioni di euro di costo. Una impresa ha dovuto lavorare per mesi intorno al ponte per rifare le saldature e mettere in sicurezza le strutture metalliche la dove erano segnalate anomalie. Anche Anas si è costituita parte civile contro gli imputati.