Ven. 29 Mar. 2024
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Ex-Form, operai in sciopero contro la gestione della nuova proprietà

[textmarker color=”E63631″]CORMANO[/textmarker] – A poco più di un anno dal passaggio sotto la Cesare Albertini di Turate, l’ex Form di Cormano è tornata a incrociare le braccia in via dei Lavoratori. Ieri pomeriggio, gli operai dell’azienda metalmeccanica hanno protestato su alcuni aspetti di attuazione del piano industriale concordato che non sarebbero adeguati.

In particolare la gestione della cassa integrazione, lo smantellamento dei macchinari e gli investimenti nella formazione dei lavoratori in vista della ricollocazione. La prima questione mette in luce una disparità di trattamento degli operai cormanesi rispetto agli altri stabilimenti del gruppo, che comprende Quero, Villasanta e Turate.

Da gennaio, infatti, l’azienda vorrebbe tenere in cassa integrazione, a zero ore, 110 operai su 160 dello stabilimento di Cormano, tenendo invece residuale la cassa negli altri centri.

“E’ inaccettabile che a distanza di 14 km tra gli stabilimenti ci sia una tale sproporzione nella gestione della cassa integrazione – denuncia Giuseppe Mansolillo, segretario milanese di Fim-Cisl -. Sarebbe giusto iniziare a ragionare con una logica di gruppo, dato che i quattro stabilimenti sono ormai un’unica realtà”. 

In seguito allo sciopero, la proprietà ha fissato un incontro per l’8 gennaio, proprio incentrato sulla gestione della cassa, e sembra quanto meno disposta a una discussione chiara.

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Un’altra questione riguarda lo smantellamento dello stabilimento cormanese: il trasferimento dei macchinari è già iniziato: il timore dei lavoratori era che al ritorno dalle feste natalizie possano trovare l’azienda vuota. Su questo la proprietà ha garantito che nessun impianto sarà tolto durante le festività.

Presenti ieri fuori dai cancelli, sia il sindaco di Cormano Tatiana Cocca che il vicesindaco Fabrizio Vangelista. Il Comune incontrerà i rappresentanti della Cesare Albertini per trovare una soluzione alternativa con una più equa distribuzione della cassa integrazione e un confronto in generale sul piano industriale.

(foto di repertoio: sciopero alla ex Form di via dei Lavoratori)

[toggles title=”Il comunicato di Fim-Cisl (10 dicembre)”]GRUPPO ALBERTINI CESARE SPA COMUNICATO SULL’INCONTRO CON LA DIREZIONE Si è tenuto nella giornata del 9 dicembre un incontro tra la Direzione aziendale e le Organizzazioni sindacali e le Rsu dei vari siti locali del gruppo Albertini Cesare. L’incontro scaturisce dalle iniziative di lotta realizzate in tutti gli stabilimenti in risposta alla posizione negativa che l’azienda aveva espresso sui vari temi nell’incontro del 25 novembre scorso. Purtroppo la posizione aziendale si conferma ancora, pur a fronte di alcune aperture, come assolutamente insoddisfacente e inadeguata rispetto ai problemi aperti e alle istanze dei lavoratori. L’azienda ha esposto una situazione problematica sul piano generale: ha comunicato la sostanziale normalizzazione dei problemi finanziari precedenti l’acquisizione e dei rapporti con i fornitori e i clienti, ma ha evidenziato il permanere di alcune criticità in particolare per quanto riguarda gli aspetti relativi alla qualità, che stanno determinando aggravi di costi non previsti. La Direzione ha comunicato che la redditività dei diversi stabilimenti si mantiene ancora negativa e ha anticipato un budget per l’anno prossimo in flessione rispetto al 2014. Ha quindi motivato con tali problematiche l’impossibilità di accogliere la richiesta sindacale di un Premio di risultato per il 2014, mentre ha rinviato a febbraio la definizione del nuovo Pdr per il 2015. Pertanto sul punto del Pdr registriamo una assoluta diversità di posizioni rispetto all’azienda. L’azienda ha presentato il dettaglio del piano industriale con le scadenze del riassetto produttivo, che vedranno lo spostamento delle lavorazioni meccaniche da Quero e Cormano verso Turate (con una parte di quelle provenienti da Cormano che sarà ubicata a Villasanta) e delle macchine di fonderia oggi presenti a Cormano da destinare a Quero. Le persone che saranno interessate da trasferimenti conseguenti allo spostamento delle lavorazioni meccaniche sono quindi circa 15 a Turate e 5 a Villasanta, mentre saranno 12 le posizioni lavorative aggiuntive disponibili a Quero per effetto del riassetto delle macchine di fonderia oggi a Cormano. Su questo punto i sindacati e le Rsu hanno insistito affinchè si determini la ricollocazione coerente di tutto il personale oggi addetto alle varie attività che si spostano da Cormano, prevedendo anche misure adeguate di rotazione della Cigs. L’azienda tuttavia, pur confermando il piano industriale biennale e l’impegno assunto di individuare una risposta occupazionale per l’insieme dei lavoratori, non è disponibile ad effettuare l’allargamento delle rotazioni del personale. In ogni caso è stato fissato un incontro di approfondimento specifico, per individuare le soluzioni idonee. L’azienda ha infine segnalato l’opportunità di definire percorsi di aggancio alla pensione per i lavoratori che nel prossimo triennio potrebbero maturarne i requisiti. Il sindacato ha chiesto di approfondire la discussione, ma ha posto la necessità di prevedere opportune forme di sostegno al reddito delle persone interessate. A sostegno delle proposte sindacali per la tutela dell’occupazione e del salario dei lavoratori Il Coordinamento nazionale proclama 4 ore di sciopero con Assemblee da effettuarsi nei prossimi giorni in tutti gli stabilimenti con modalità che verranno definite a livello locale. Villasanta, 9 dicembre 2014 Fim, Fiom, Uilm nazionali[/toggles]

 

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