[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – “Il Parco Nord ha già dato”. Con poche parole il presidente del Parco Nord Giuseppe Manni, riassume quello che è il pensiero di tutto il cda in merito al progetto di una vasca di laminazione all’interno del polmone verde per tamponare l’emergenza Seveso. “Abbiamo già una vasca di 40mila metri quadrati che raccoglie le acque fognarie in caso di sovraccarichi improvvisi – dichiara Manni dalle colonne de Il Giorno -, abbiamo inoltre il depuratore che sorge tra Bresso e Milano e si parla di una nuova vasca da realizzarsi accanto al depuratore stesso: il Parco ha già dato il suo contributo”.
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Nel progetto per l’emergenza esondazioni del Seveso, “Acque pulite, acque sicure” figura la realizzazione di una vasca di 150mila metri quadrati che sorgerà proprio nelle vicinanze del lago artificiale che il Parco Nord sta realizzando.
Un controsenso lampante, se si considera che la vasca andrà ad accogliere le acque del Seveso nei giorni di piena, quindi non di certo pulite, mentre, nelle intenzioni del Parco, servono acque pulite per favorire il costante sviluppo della flora e della fauna del polmone verde a nord di Milano, come quelle di Ticino e Villoresi che riempiranno il lago artificiale.
“Siamo consapevoli della gravità del problema – conclude Manni -, siamo dell’idea di collaborare per trovare una soluzione che consideri gli interessi delle comunità ma anche la conservazione degli ecosistemi naturali”.
(Foto dal nostro archivio: i cantieri del lago artificiale del Parco Nord)