[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Città metropolitana ai nastri di partenza. Domenica 28 si vota, infatti, per eleggere il consiglio metropolitano, l’organo di indirizzo e controllo del nuovo ente sovracomunale che sarà composto da 24 membri scelti tra i sindaci e i consiglieri comunali di tutti i 134 Comuni della Provincia di Milano. A votare non saranno i cittadini, ma gli stessi sindaci e consiglieri dell’area metropolitana secondo un sistema di voto ponderato sulla base dell’indice demografico del Comune di provenienza. Ovvero, il voto di sindaci e consiglieri dei Comuni più popolosi, Milano in testa, varrà di più di quello dei consiglieri dei Comuni più piccoli.
Quattro sono le liste ammesse al voto: Centrosinistra per la città metropolitana, Lega Nord, Lista civica costituente per la partecipazione – La città dei Comuni e Insieme per la città metropolitana, la lista di Forza Italia, Ncd e Fratelli d’Italia. È stato esclusa, invece, la lista del Movimento Cinque Stelle, che non ha potuto raccogliere per tempo il centinaio di firme di consiglieri comunali necessario perché la lista fosse considerata valida. Tra i nomi del Nordmilano in lizza ci sono quelli del sindaco di Sesto San Giovanni, Monica Chittò, per il centrosinistra, e di Paderno Dugnano, Marco Alparone, per il centrodestra. “Ho deciso di candidarmi per mettere al servizio del territorio la mia esperienza di consigliere comunale e di sindaco al secondo mandato perché abbiamo il dovere di rivendicare una centralità nelle scelte strategiche per non essere considerati la periferia della periferia di Milano”, spiega Alparone. “Le nostre amministrazioni comunali – aggiunge – dovranno mantenere una propria autonomia decisionale, ma è indubbio che dobbiamo avere una visione sovra comunale per la programmazione di politiche infrastrutturali e nell’ambito dei servizi che saranno decise in sede metropolitana”.
Tra i promotori e i candidati della lista La città dei Comuni c’è, invece, Enrico Zonca, consigliere comunale a Cinisello con la civica Cittadini insieme.“La nostra è una lista civica fuori dagli schieramenti – dicono i rappresentanti della formazione – che chiede elezione diretta del sindaco della città metropolitana e dei consiglieri, referendum e iniziative popolari per la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini e di tutti Comuni”. Con la Lega è, invece, candidato l’ex sindaco di Cusano, Sergio Ghisellini.
Secondo il cronoprogramma stabilito dalla Legge Delrio che ha istituito le città metropolitane, non appena si sarà insediato, il consiglio metropolitano dovrà iniziare a lavorare sullo Statuto, ovvero sul documento che stabilirà le norme fondamentali dell’organizzazione dell’ente e che dovrà essere adottato entro la fine dell’anno dalla Conferenza metropolitana, altro organo del quale faranno parte solamente i sindaci del Comuni del milanese. A quel punto, il primo gennaio 2015, la città metropolitana potrà subentrare in via definitiva alla Provincia assumendone patrimonio, personale e funzioni.
A guidare il nuovo ente sarà il sindaco metropolitano che, sulla base delle indicazioni di legge, dovrà essere il sindaco di Milano. Proprio questo è uno dei punti più dibattuti del nuovo assetto, insieme alla mancata elezione diretta da parte dei cittadini anche dei consiglieri metropolitani. Tutte le forze politiche, comprese quelle che in Parlamento hanno votato la Delrio, hanno annunciato di voler cambiare le regole e introdurre nello Statuto la possibilità di elezioni diretta di sindaco e consiglieri. Ma su questo punto la strada sarà tutta in salita: servirà una legga ordinaria dello Stato che regoli le modalità di elezione e un passaggio dal consiglio comunale di Milano, che dovrà prima ripartire il suo territorio in zone di autonomia amministrativa.