Sab. 20 Apr. 2024
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Social City, tutto pronto ma manca il via libera del tribunale

[textmarker color=”E63631″]CORMANO[/textmarker] – Alle quattro palazzine nate dal contratto di quartiere con il progetto Social City non manca nulla. O quasi, mancano gli abitanti. Tutto è fermo, da oltre un anno, nonostante i lavori siano praticamente ultimati. La motivazione è molto semplice; Coged, l’azienda bergamasca che ha effettuato i lavori è andata incontro al fallimento e il Tribunale di Bergamo ha messo sotto sequestro l’area, congelando ogni passo avanti.

“Lungo tutti questi mesi abbiamo avuto numerosi incontri con Coged e il Tribunale – spiega il sindaco Tatiana Cocca -. Ora, dopo una lunga attesa siamo finalmente arrivati a un punto di svolta: il Tribunale ha accettato la nostra richiesta di prendere in mano l’ultimazione dei lavori e quindi di poter portare a termine il progetto con l’assegnazione degli alloggi”.

Le case sono praticamente già abitabili, mancano pochi dettagli: le placche dei citofoni, gli allacciamenti delle utenze, l’imbiancatura in alcuni appartamenti e la messa in sicurezza degli ascensori.

Forse è proprio l’essere a un passo dalla metà ad aver alimentato la rabbia dei futuri locatari che hanno minacciato nelle ultime settimana l’occupazione degli appartamenti.

“L’ho già detto ai diretti interessati e lo ripeto – ribadisce Cocca -: le minacce di occupazione non creerebbero altro che un ulteriore rallentamento. Aspettiamo il via libera dal Tribunale, prenderemo in mano la situazione e solo allora potremo stendere un cronoprogramma preciso”. Nella fase attuale è ancora impossibile quindi dare tempi certi.

Nel frattempo i 56 alloggi destinati agli attuali inquilini del Granchio e gli altri 22 in destinati al partner del contratto di quartiere, A77 restano deserti, con una vegetazione che, complici le piogge estive, è più florida che mai e fa rassomigliare l’area a una sorta di giungla.

“Purtroppo noi non possiamo accedere al cantiere – commenta il sindaco -. Fino a che non avremo il via libera dal Palazzo di Giustizia, l’area è interdetta. Tra le azioni preventivate c’è ovviamente anche un importante sfalcio dell’erba”.

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