Lun. 11 Nov. 2024
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Grazie Gaetano

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Ieri sera si è chiusa la venticinquesima edizione del Memorial Scirea. Un’edizione importante, non solo per il quarto di secolo trascorso dalla scomparsa del grande campione e l’avvio del torneo in sua memoria ma anche per le peculiarità che hanno caratterizzato la due settimane di incontri sul campo da gioco di via Cilea.

Nordmilano24 ha avuto l’onore e va da sé, anche l’onere, di seguire il torneo sera dopo sera, come media partner ufficiale.

Abbiamo seguito i giovani campioni sfidarsi in partite sempre più emozionanti, giocate fino all’ultimo, senza lesinare fiato e sudore, animati da quelli che dovrebbero essere i valori indiscussi dello sport in generale e del calcio in particolare, la passione e il divertimento come principi del gioco e la voglia di vincere come obiettivo finale.

I giovani calciatori delle squadre meno blasonate hanno dato l’anima in ogni partita, sfidando senza timore anche i “colleghi” dei club più forti su scala nazionale e internazionale e, negli occhi di tutti questi piccoli talenti, non è mai mancata la scintilla che di fronte a un assist vincente o a un gol messo a segno, li ha proiettati anche solo per un istante nel sogno di diventare i campioni di domani.

Le tribune, alle volte con pochi stoici fedelissimi, altre gremite come nel caso di ieri sera per l’arrivo di un campione come Andrea Pirlo, sono state il cuore pulsante della manifestazione, con un tifo sempre vivo, sempre sportivo.

Tutto quello che idealmente gli organizzatori del torneo guidati dal patron Gianni Crimella e da un fitto novero di volontari che lavorano senza tregua, hanno trasmesso e difeso anno dopo anno dalla nascita del Memorial.

Un impegno che continua e che parla di una storia un po’ diversa di Cinisello Balsamo dipinta come una “landa desolata” ma che invece, grazie allo Scirea e ad altre manifestazioni, rendono il territorio più vivo che mai.

Lo ha affermato lo stesso sindaco, Siria Trezzi, in occasione della cerimonia di apertura.

Un’affermazione sicuramente sentita ma non supportata dai fatti.

Per organizzare una manifestazione come il Memorial, pare chiaro agli occhi di tutti che la passione dei volontari non possa bastare da sola e occorra invece anche una buona dose di “vil denaro” in ogni sua forma, che siano fondi, stanziamenti, partnership o quant’altro.

Quest’anno lo Scirea ce l’ha fatta, sostenendosi in qualche modo con le sue gambe, tirando la cinghia e lavorando sodo.

Ma per evitare che un’iniziativa del genere si spenga inevitabilmente, serve partire sin d’ora, con azioni concrete, destreggiandosi tra crisi e bilanci insidiosi, per dare nuova linfa vitale e continuare dire anche per il prossimo quarto di secolo, “Grazie Gaetano”.

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