Sab. 20 Apr. 2024
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Da Cologno alla Siria, Abu Omar nelle indagini per terrorismo islamico

[textmarker color=”E63631″]COLOGNO MONZESE[/textmarker] – Residente a Cologno per circa dieci anni, dal 2012 si sono perse le sue tracce. Ora, in un fascicolo aperto della procura di Milano per indagare su reati di terrorismo internazionale, compare anche il suo nome. Si tratta di Haisam Sakhanh, detto Abu Omar.

L’ipotesi è che possa essere a capo di presunti reclutatori attivi in Lombardia fino a qualche tempo fa, poi partiti per la Siria per abbracciare la causa del jihad islamico più estremo.

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Cappellino, barba e lanciarazzi in mano, Haisam compare in una foto postata tempo fa su facebook che sarebbe stata scattata in Siria, mentre posa insieme agli altri tre attivisti e connazionali. Sarebbe sempre lui in un video del New York Times, in cui un uomo che gli somiglia prende parte a un’esecuzione di sette soldati di Assad o di informatori del regime, nudi e inginocchiati con la testa a terra. Una violazione delle convenzioni internazionali sul trattamento dei prigionieri di guerra, quindi, perpetrata davanti alle telecamere.  L’elettricista per anni residente a Cologno comparirebbe anche in un terzo filmato, ai margini di un battaglione di estremisti in posta, mentre si preparano a un’altra esecuzione nel nord della Siria.

La parabola di Haisam era iniziata con l’attivismo per il suo Paese. Nel 2012 aveva partecipato alle manifestazioni per la liberazione della Siria a Milano e a Varese. Era diventato uno dei leader del Coordinamento siriani liberi di Milano, carismatico, sempre alla guida nelle manifestazioni. A febbraio del 2012 aveva preso parte all’assalto all’ambasciata siriana a Roma.

Poi l’esasperazione. Sul suo profilo facebook “Haisam Siria”, oggi chiuso, i messaggi si fanno sempre più radicali contro il regime di Assad. Come molti suoi connazionali dall’estero, denuncia le torture e le violenze cui è sottoposto il popolo siriano.

Fino a non potersi più trattenere, così parte per la Siria. “Il nostro fratello Haisam che ha deciso di lasciare Milano per unirsi all’esercito Siriano Libero” si legge sotto una foto di lui con le cuffie, il computer sulle ginocchia e un fucile  accanto, sulla pagina di Solidarietà al Popolo Siriano.

Ma poi, secondo quanto riportato dal Corriere, successivamente sulla sua pagina facebook sarebbe comparsa la bandiera nera dei gruppi jihadisti, nel quale alcuni ribelli stanno confluendo, esasperati dalle sofferenze e dalle sconfitte. Non si sa se si tratti effettivamente di Isis o di altri gruppi come Al-Nusra, vicina ad Al Qaeda, ma è a questo punto che Haisam compare nel video del New York Times.

Ora, con i vari fronti di guerra mediorientale aperti, mentre ovunque sale l’allerta antiterrorismo, la procura di Milano riapre il fascicolo anche su di lui, l’elettricista colognese, di cui però, non si hanno più notizie.

 

 

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