Lun. 29 Apr. 2024
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Protezione Civile e precauzioni, lungo il Seveso continua la paura

[textmarker color=”E63631″]PADERNO DUGNANO[/textmarker] – Domenica è avvenuta la quinta esondazione a Niguarda in un mese. Una piena-lampo, che ha allagato nel pomeriggio tre sottopassi e alcune corsie di viale Fulvio Testi, che sono state chiuse al traffico per un oltre un’ora. A Milano sono stati aperti i chiusini per permettere alla fognatura di assorbire l’acqua, mentre Amsa era impegnata con 3 macchine spurgo-pozzetto, motocarri con vasche per rimuovere i detriti e mezzi spazza-lavatrici per ripulire le strade.

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I mezzi della protezione civile sono stati impegnati tutto il giorno
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La macchina non parte: l’8 luglio l’acqua ha riempito l’abitacolo
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“Non chiediamo tanto, almeno un po’ di ghiaia sul vialetto”

Pur senza esondazione, anche a Paderno è stata giornata di allerta, con lo sguardo alle nuvole scure e i piedi nel fango. La preoccupazione è tanta lungo il Seveso. Nelle abitazioni colpite dall’esondazione dello scorso 8 luglio, le famiglie si sono preparate ad una nuova ondata di acqua, aiutate dalla Protezione Civile. Anche se questa volta lo scolmatore di Palazzolo Milanese ha tenuto, evitando grossi disagi.

AJA_02011Ma il fatto che non siano stati presi provvedimenti impensierisce gli abitanti delle vie che costeggiano il fiume: “Ci aspettavamo che il Comune mettesse almeno un po’ di ghiaia, invece la situazione è rimasta tale e quale” dicono alcune famiglie, guardando il viale dissestato dai continui allagamenti. “Abbiamo dovuto buttare via tutti i mobili – dice un altro residente, mentre cerca di aggiustare il motore di una Daewoo Matiz che l’altra volta aveva l’acqua fino allo specchietto – il nuovo arredamento è arrivato martedì”.

I volontari Gor della Protezione Civile di Paderno hanno lavorato tutto il giorno, sia per risolvere i piccoli problemi che in mattinata si erano verificati – svuotare sottopassi allagati e pozzetti – sia per dare un conforto ai residenti più a rischio, con la distribuzione di sacchi da posizionare davanti alle porte.

“L’acqua è scesa di 50 centimetri, abbiamo scampato l’esondazione – dice nel pomeriggio Simone Segna, comandante della Protezione Civile di Paderno – sempre che le piogge non riprendano. Il problema vero non è la quantità di acqua che cade dal cielo, ma la velocità. Il tempo è troppo ristretto e il reticolo idrico mal strutturato: bisogna pensare a un modo diverso per raccogliere le acque, magari con la realizzazione di ‘vasche volano'”.

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I sacchi vengono posizionati davanti alla porte, nei punti “deboli” delle case

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“Quando c’è stata l’esondazione, l’acqua arrivava fin qui”
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Il comandante dei Gor di Paderno Simone Segna

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