[textmarker color=”E63631″]PADERNO DUGNANO[/textmarker] – Ci hanno provato in tutti i modi, anche con la statua della Madonna, portata in processione fino alla cima. Niente da fare: la collinetta è capitolata. Ieri pomeriggio la “resistenza” che durava da cinque giorni è stata vinta. Serravalle ha forzato il presidio prendendo possesso di quello che era diventato il simbolo di una lotta epica: la natura contro l’asfalto.
Da ieri la collina di via Cesare Battisti è diventata un cantiere, facendo sfumare le speranze di un progetto alternativo e di un interramento. Il potenziamento della Rho-Monza non vedrà la luce prima di Expo, ma sulla collinetta dovranno effettuare bonifiche e spostare un gasdotto. Questo implica l’abbattimento di tutti gli alberi cresciuti in questi anni, ma soprattutto la fine di un luogo emblematico, un’area verde non solo simbolica che la città aveva riscoperto qualche mese fa come punto di aggregazione e di ritrovo.
Alla trattativa con Serravalle, mediata dai carabinieri della tenenza di Paderno e dalla Digos, erano presenti anche l’assessore Andrea Tonello, gli onorevoli Ezio Casati del Pd e Massimo De Rosa del M5S e la consigliera regionale Silvana Carcano (M5S).
Le richieste di documentazione aggiuntiva da parte del Comitato sono state inascoltate, gli operai hanno tranciato il lucchetto e sono entrati con i camion dentro alla collinetta. Nella confusione generale, una donna è rimasta ferita alla testa da un masso caduto, probabilmente da un manifesto appeso alla sbarra di ingresso, sollevata per accedere. E’ stato necessario l’intervento dell’ambulanza per medicarla.
Prima della forzatura della collina da parte dei tecnici, c’era stata una piccola processione con una statuetta della Madonna, portata da don Gabriele Sala, parroco di Paderno e del Villaggio Ambrosiano. E’ stata condotta in cima alla collina e posizionata sotto la croce esistente. Ma nonostante questa protezione spirituale, la collina è caduta.
“Oggi hanno vinto ancora una volta l’arroganza, la tracotanza la protervia e l’ignoranza. – scrive Luigi Lunardi sulla pagina facebook RhoMonza interrata o niente – Si poteva trovare un accordo ragionevole. Serravalle e i suoi padroni non hanno voluto. Ne prendiamo atto”.
“In questo panorama sconfortante, – continua Lunardi – popolato di burocrati, omuncoli e mezze calzette hanno giganteggiato i cittadini che con passione, fatica e sofferenza hanno tentato in tutti i modi e negli ultimi giorni, anche sul campo, di realizzare un sogno impossibile: difendere il proprio territorio e la salute“.