Ven. 26 Apr. 2024
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Il Premio Bancarella fa tappa a Sesto

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI -[/textmarker] Il Premio Bancarella fa tappa a Sesto San Giovanni. In attesa della premiazione che il 20 luglio, a Pontremoli, incoronerà il libro vincitore della 62° edizione del Premio dei librai, i sei autori finalisti presenteranno le loro opere a Sesto lunedì sera, nel cortile di Villa Visconti d’Aragona, a partire dalle 21. Un appuntamento, quello con il Premio Bancarella, che si ripete da ormai quattro anni. Alla serata parteciperanno Ronald Balson, autore di “Volevo solo averti accanto”, Alberto Custerlina con il suo “All’ombra dell’impero”, Albert Espinosa con “Braccialetti Rossi”. E, ancora, Chiara Gamberale, autrice di “Per dieci minuti”, Veit Heinichen con “Il suo peggior nemico” e Michela Marzano, autrice di “L’amore è tutto”. Ogni libro sarà introdotto da un lettore d’eccezione, che dialogherà con l’autore e guiderà il pubblico alla scoperta dell’opera. A moderare la serata sarà il giornalista e scrittore Saverio Paffumi. Lo abbiamo incontrato per capire in che direzione sta andando il gusto dei lettori italiani e perché un Premio letterario come il Bancarella è tanto importante, ancora oggi.

I libri arrivati in finale al Premio Bancarella sono molto diversi tra loro. C’è qualcosa che li accomuna e cosa, invece, li differenzia?

Sono ormai 4 anni che presento i finalisti a Sesto e questa grande diversità c’è sempre stata, è una delle caratteristiche del premio e secondo me anche uno degli aspetti che lo rendono divertente e interessante. Ci sono libri per tutti i gusti. E ogni lettore può trovare il libro di suo gusto. Dal saggio al romanzo sociale, dal noir al fantasy, al romanzo storico, ogni genere ha diritto di cittadinanza. Cos’hanno in comune? Che vendono bene.

Il Premio Bancarella è assegnato dai librai sulla base del riscontro che hanno dai lettori. Se guardiamo ai libri che sono arrivati in finale e hanno vinto negli ultimi anni, cos’è che piace oggi ai lettori e funziona dal punto di vista editoriale e commerciale?

C’è un filone pop, trasversale ai generi, che ha preso piede, almeno se si guarda ai vincitori degli ultimi anni. E c’è un pubblico disinibito che considera bello quel che gli piace, punto e basta, senza necessariamente seguire i consigli della critica più autorevole e colta e a volte anticipando le scelte degli editori più importanti. Così, può vincere anche un ebook, che dopo essere stato una self publishing, cioè un libro pubblicato su iniziativa e a spese dello stesso autore, viene acquistato da un editore importante diventa un libro di carta e “sfonda”: è il caso di Anna Premoli, lo scorso anno, con “Ti prego lasciati odiare”. Anche quest’anno in gara c’è uno scrittore che il libro se lo era inizialmente pubblicato da solo.

In Italia ci sono quasi più premi letterari che lettori. L’esistenza di questi premi ha ancora senso?

Credo proprio di sì, creano interesse, attesa e attenzione. Quindi invogliano alla lettura. Addirittura mi piacerebbe suggerire ai responsabili del Bancarella di concepire un premio per gli ebooks, tra le varie sezioni. Un ebook come tale non si vende in libreria, ma è pur sempre un libro che contribuisce a far crescere il popolo dei lettori. E poi, come abbiamo appena detto, può sempre conoscere una nuova vita e – magari proprio grazie al premio – arrivare anche sugli scaffali dei librai.

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