[textmarker color=”E63631″]PADERNO DUGNANO[/textmarker] – Dopo le inchieste sulla ‘ndragheta e sulla mafia, tocca ora alla camorra legare il suo nome alla città di Paderno. Proprio qui, lunedì notte, la polizia ha riportato in carcere il presunto boss Marco De Micco, che si trovava ai domiciliari.
Il provvedimento rientra nell’inchiesta condotta dalla squadra mobile della polizia di Napoli sulla guerra tra le cosche del quartiere Ponticelli, per contendersi le oltre quaranta zone dello spaccio.
De Micco era conosciuto negli ambienti come “Bodo”. Il soprannome, che traeva spunto da un contadino medievale da cui era stato anche tratto un cartone animato che al presunto boss piaceva tanto, era diventato una sorta di marchio di fabbrica. Gli affiliati se lo tatuavano sul corpo, spesso con accanto le parole “rispetto, fedeltà, onore” oppure il disegno di due pistole. “Bodo” e i De Micco sarebbero anche stati in affari con l’ultrà Genny ‘a carogna, dal quale avrebbero acquistato droga.
L’indagine è partita dal sequestro di alcuni fogli che cosituivano una sorta di “libro mastro” del clan: c’erano scritti i ricavi delle attività illegali, il costo delle armi, degli avvocati, della droga, le ripartizioni degli utili e le parti da destinare alle famiglie dei detenuti.
In tutto 14 persone sono state colpite dall’ordinanza di custodia cautelare: sono accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di arma comune da sparo.