Mar. 07 Mag. 2024
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Appello: gli alberi delle ex Falck possono essere un bosco alla Bergamella

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – “Ma era proprio necessario. O esiste un’altra soluzione?” Questa è la domanda che pongono i componenti del Comitato di via Sottocorno di Sesto San Giovanni  dopo la notizia che si è cominciato a tagliare gli alberi presenti nelle aree ex Falck, oggi in via di riqualificazione.

“Non mettiamo in dubbio le normative che regolano le bonifiche necessarie per la pulizia del terreno inquinato – scrivono in un comunicato -, ma era veramente necessario abbattere decine e decine di alberi ad alto fusto? Non si poteva programmare il loro spostamento, magari nel Parco della media Valle del Lambro, magari nell’area Bergamella giusto per creare quella “foresta urbana” che tanto gioverebbe alla salute e al benessere delle persone”.

L’abbattimento degli alberi è cominciato nei giorni scorsi in via Mazzini per vare spazio ai lavori di bonifica delle aree che ospiteranno la Città della salute e la nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni.

“Ricordiamo la nostra proposta sul parco è stata accettata e condivisa da molti comitati e cittadini e vediamo in questi abbattimenti un’altra occasione persa per creare qualcosa in uno spazio temporale relativamente breve – scrivono ancora – Si un’altra occasione persa perché ad EXPO l’Austria ha creato un padiglione che affacciato sul Decumano, ha trasformato i 560 metri quadrati che aveva a disposizione in un bosco, con 60 alberi alti fino a 12 metri, arbusti vari, edera rampicante, praticamente un bosco che sarà ora ripiantato nel Tirolo. Ecco forse il destino più sicuro è quello, ma che bello sarebbe stato se quei 560 metri quadrati fossero arrivati a Sesto San Giovanni nel cuore verde del parco della Bergamella, ma non ci abbiamo pensato, nessuno ci ha provato, e neanche creduto, peccato avrebbe rappresentato una sorta di oasi di pace, fresco durante l’estate, e ossigeno puro in un area ricca d’inquinamento”.

Nulla è perso. I comitati invitano il Comune e la proprietà dell’area a provarci a recuperare quelle piante:

“Sia chiaro che non pensiamo sia semplice ma …basta pensarci, provarci e crederci. E magari dalle polemiche riusciamo a far nascere qualcosa di importante, innovativo, qualcosa di diverso”.

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