Mer. 19 Nov. 2025
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Cinisello Balsamo, al tenente Luca Barisonzi la cittadinanza onoraria

Da giovane Alpino ha saputo trasformare una tragedia personale in una testimonianza di coraggio, resilienza e impegno civile

Il Consiglio Comunale di Cinisello Balsamo all’unanimità ha approvato l’o.d.g. con cui si è proposta la Cittadinanza Onoraria della Città di Cinisello Balsamo al Tenente Luca Barisonzi. A soli 21 anni è stato vittima di un gravissimo attentato durante una missione di pace in Afghanistan nel gennaio del 2011.
Quel giorno perse la vita il suo migliore amico, il caporalmaggiore Luca Sanna, mentre lui venne colpito da due proiettili che gli lesionarono un polmone e la colonna vertebrale.
Da quel giorno è iniziato un lungo e doloroso percorso: prima la rianimazione e gli interventi salvavita a Ramstein in Germania, poi il ricovero presso l’Ospedale Niguarda di Milano, dove arrivato, in uno stato completamente incosciente, ha cominciato lentamente a ritrovare un briciolo di speranza, dopo settimane passate immobile a fissare il soffitto.
In quel tunnel buio, il movimento di un dito fu per lui l’inizio di una rinascita. Dopo il primo ricovero al Niguarda di Milano, è stato trasferito in una clinica specializzata in Svizzera, dove ha potuto beneficiare di un ulteriore percorso intensivo di recupero, seguito da un’équipe medica d’eccellenza. Anche questa tappa è stata decisiva per alimentare la speranza di poter riconquistare una parte della propria autonomia, nonostante le gravi limitazioni fisiche.
Luca durante questa lunga riabilitazione, è stato sostenuto dall’Associazione Nazionale Alpini e anche la nostra città, Cinisello Balsamo, ha avuto un ruolo concreto, contribuendo con iniziative solidali alla raccolta fondi per la costruzione della sua nuova casa domotica, consegnata nel 2012.

Il suo libro “La Patria Chiamò”, presentato anche nella nostra città in occasione dell’80° anniversario del Gruppo Alpini, ha reso nota a molti la sua storia, che non si è mai fermata. Luca ha continuato a impegnarsi con determinazione nel recupero, riuscendo anche in un’impresa quasi simbolica: l’ascensione alla Capanna Margherita sul Monte Rosa, a oltre 4000 metri, con una carrozzina cingolata, grazie all’aiuto di amici e alpinisti.

Negli anni è diventato padre, si è avvicinato allo sport, prima nel tiro a segno e poi, seguito dal nostro già concittadino Mauro Perrone, nella disciplina paralimpica della boccia, dove ha ottenuto risultati di assoluto rilievo – 4° posto ai Campionati Italiani lo scorso settembre – dimostrando ancora una volta che i limiti possono essere affrontati, e spesso superati.

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