Ragazzi e Comune insieme per tutelare il benessere degli insetti impollinatori, preziosi alleati del nostro ecosistema. Alcuni studenti delle classi prima, seconda e terza della primaria di secondo grado della scuola Anna Frank hanno realizzato un bug hotel, ovvero una casetta rifugio per api, farfalle, coleotteri e mosche, con spazi diversi per soddisfare le esigenze delle varie specie, dotato di piccole unità abitative isolate come un vero e proprio albergo. La casetta, realizzata dagli stessi ragazzi con lastre di legna e canne di bambù, è stata collocata all’interno del parco Canada.
L’obiettivo del progetto è di contribuire alla tutela degli insetti impollinatori, e quindi dell’ambiente, il cui compito è garantire la riproduzione di moltissime specie di piante che producono frutta e verdura. Gli insetti, infatti, si posano sui fiori per raccogliere o mangiare il polline oppure per succhiare il nettare di cui molti fiori sono ricchi, il polline poi si attacca sul loro corpo ed è trasportato di fiore in fiore permettendo la fecondazione delle piante, in modo ancora più efficace rispetto al vento. “È un progetto davvero apprezzabile dal punto di vista ambientale che valorizza la presenza degli insetti impollinatori così fondamentali per il nostro ecosistema, per la salute ambientale e per la sicurezza alimentare”, ha spiegato Daniela Maggi, assessore con delega all’Ambiente e Verde.
Secondo il Patto di collaborazione siglato tra il Comune e la scuola Anna Frank, gli studenti si occuperanno di garantire la manutenzione: sarà loro cura pulire i nidi per evitare muffe e parassiti, sostituire i materiali naturali degradati e cambiare i tunnel. “L’attenzione dei singoli cittadini, come delle associazioni o commercianti nei confronti del Bene Comune è sempre viva e si esprime nel desiderio di cura e di bellezza per la nostra città – hanno aggiunto Gabriella Fumagalli, assessore all’Istruzione e di Riccardo Visentin al Welfare e Centralità della Persona e Terzo Settore – è davvero apprezzabile che venga anche da giovani studenti. Questo patto, dunque, ha un valore altamente formativo ed educativo”.
