Harry Seidel, ciclista tedesco, contribuì alla fuga di oltre cento persone dalla Germania Est attraverso la costruzione di un tunnel sotto il Muro di Berlino; insieme ad altre cinque figure sarà onorato martedì 11 marzo al Giardino dei Giusti di Milano al Monte Stella. Lo ha deciso l’assemblea dell’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano – formata dalla Fondazione Gariwo, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il Comune di Milano – che ha scelto anche il tema per le celebrazioni della Giornata dei Giusti dell’umanità 2025: “I Giusti dello sport. Storie di atleti che hanno scelto optato per il bene”.
I loro nomi sono: Bronisław Czech, Antonio Maglio, Dana, ed Emil Zatopek e Khalida Popal.
Bronislaw Czech è stato uno sciatore polacco che si unì alla resistenza e si oppose con coraggio ai nazisti trasportando documenti e perseguitati dalla Polonia all’Ungheria, Emil e Dana Zatopek furono campioni di atletica che sostennero la “Primavera di Praga” e pagarono con i lavori forza, Antonio Maglio è considerato il papà delle Paralimpiadi, Khalida Popal, calciatrice e attivista, nel 2021 organizzò il salvataggio di 300 persone in fuga dai talebani.
I Giusti al Monte Stella
La cerimonia al Monte Stella avrà luogo cinque giorni dopo la Giornata dei Giusti dell’Umanità che si è celebrata il 6 marzo. A Milano, per quella occasione, si è svolto il convegno “Giusti nello Sport”, organizzato dalla Fondazione Gariwo in collaborazione con il Comune di Milano e le Nazioni Unite e patrocinato dal CONI. Numerosi e qualificati gli interventi a partire da quelli iniziali del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e della Presidente del Consiglio comunale di Milano, Elena Buscemi. Successivamente, il Presidente della Fondazione Gariwo, Gabriele Nissim, e la Coordinatrice dei programmi dell’Ufficio ONU per la prevenzione del genocidio, Simona Cruciani, hanno illustrato in che modo lo sport possa fungere da barriera e antidoto alla commissione di nuovi crimini contro l’umanità e genocidi. In seguito, Zvonimir Boban, dirigente sportivo ed ex campione dell’AC Milan, Nadia Nadim, attaccante dell’AC Milan, Gianfelice Facchetti, attore, scrittore e regista teatrale, Simone Barlaam, campione di nuoto, e Silvio Omodeo, promotore di corse di solidarietà sul territorio di Milano, hanno raccontato, con le loro testimonianze, che cosa significhi essere “Giusti nello sport”.
L’esempio silenzioso di Gino Bartali
“Chi sono i Giusti dello sport?” si chiedeva Gabriel Nissim, il fondatore di Gariwo, in un articolo apparso sul Corriere della Sera. “Sono gli atleti come Gino Bartali, che si sono prodigati per salvare delle vite umane e hanno ritenuto che dopo i grandi successi sportivi fosse loro dovere mettersi al servizio delle persone ingiustamente perseguitate”. Il grande rivale di Fausto Coppi nascondeva nei tubolari della sua bicicletta dei documenti falsi provenienti da una tipografia di Assisi, che permisero a centinaia di ebrei di mettersi in salvo, trovando rifugio in Svizzera o in altri Paesi come gli Stati Uniti.
Nel Giardino di Milano ogni anno viene individuato un tema diverso – quest’anno lo sport – come punto di partenza per la scelta dei Giusti e la cerimonia a loro dedicata. Dato lo spazio ridotto al Monte Stella si onorano solo alcune figure in rappresentanza di tutti coloro che meriterebbero di essere ospitati nel Giardino. Vengono scelte persone che rispondono alle sfide culturali e sociali, in grado di orientare la società su un determinato tema.
Negli anni sono stati onorati i Giusti legati alla Shoah, al genocidio armeno, a quello ruandese e cambogiano, ai gulag, ai totalitarismo, sino a giungere a tematiche contemporanee come il salvataggio dei migranti, la lotta alla mafia, la persecuzione degli yazidi, passando per la difesa dell’ambiente.
Angelo De Lorenzi