Un filo di Arianna per trovare la strada per uscire dal labirinto: un’immagine, una metafora, tratta dalla mitologia, ma anche il nome del progetto, sostenuto da Regione Lombardia, presentato giovedì 13 gennaio a Cinisello Balsamo, che si propone di accompagnare le donne vittime di violenza nel percorso verso la rinascita personale e l’autonomia economica e sociale. Una strada con tante difficoltà, come hanno raccontato alcuni protagonisti dell’iniziativa.
L’entità e la diffusione del fenomeno della violenza contro le donne sul NordMilano sono ben fotografati dai dati relativi all’attività 2023 del CAV “VE.Nu.S attivo da un decennio con sede a Cinisello Balsamo, con la presenza di due sportelli decentrati a Sesto San Giovanni e a Cologno Monzese, gestito dal Comune di Cinisello Balsamo.
Ecco alcune cifre: sono state intercettate ben 175 richieste di aiuto, con 134 prese in carico, 18 i Comuni interessati (Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Bresso hanno registrato il maggior numero di segnalazioni), mentre il tipo di violenza registrata è psicologica al 46%, associata nel 25% a quella fisica e all’11% a quella fisica ed economica.
Una “rete” che intercetta il bisogno e accompagna le donne
Il filo di Arianna mette in campo vari soggetti, diversi attori, una rete già attiva da anni nel NordMilano, di cui fanno parte il CAV, le forze dell’ordine, i P.S. degli ospedali di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, i servizi sociali, il Sert e i consultori.
A questa rete partecipano anche imprese profit e non profit ed enti formativi impegnati a vario titolo. In questo quadro Azimut scs, uno degli attori strategici del progetto chiamato a svolgere il ruolo di capofila de “Il filo di Arianna”. Significativa la presenza della dottoressa Chiara Cossio, referente della Cooperativa, che ha presentato il progetto.

“Finalmente Regione Lombardia – chiosa Alessandra Govi del Comune di Cinisello Balsamo – ha accolto le sollecitazioni affermando che il capofila di questo progetto devono essere gli attori che sul territorio si occupano di questi argomenti”.
Partner dell’iniziativa le Farmacie comunali di Cinisello Balsamo, “sentinelle” sul territorio capaci di intercettare una richiesta di bisogno; CBCOMM, l’associazione che riunisce gli esercizi commerciali, i negozi di prossimità dove avvengono gli incontri quotidiani delle persone, e Telefono Donna Italia.
In prima fila l’Istituto Luigi Gatti Confartigianato Imprese con un’esplicita vocazione a favorire l’incontro con le aziende incoraggiando l’inserimento lavorativo, Prima Società Cooperativa Sociale e l’associazione giovanile Xsquì, che nella sede cinisellese di Cinifabrique in via Stefano Canzio, sono in prima linea nell’incontrare persone che manifestano un disagio offrendo già alcune risposte. A queste si aggiungono altre realtà a comporre un quadro composito e teso a fare rete: il Comune di Cinisello Balsamo, Venus, Idea Agenzia Lavoro, Mittatron Onlus con sede a Bresso.
Significativa anche la disponibilità di alcune aziende delle aziende del territorio nel mettersi in gioco come nel caso di Paolillo Materie Plastiche, da oltre trent’anni all’avanguardia nel proprio settore.
Gli obiettivi dell’iniziativa? Promuovere l’empowerment femminile, l’autonomia economica, le politiche del lavoro sensibili al tema dell’approccio di genere come strumento di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne in tutte le sue forme; attivare percorsi di accompagnamento nella prospettiva della formazione, dell’inserimento lavorativo e della conciliazione.
Tra le attività previste, quindi, una prima accoglienza delle donne in difficoltà, l’inserimento lavorativo in contesti facilitanti e con l’attivazione di tirocini economicamente incentivanti, l’offerta di servizi di prima infanzia per favorire la conciliazione fra casa-lavoro-mobilità, dei percorsi di formazione e di alfabetizzazione di base e informatica.
Che cosa ci si aspetta dal Filo d’Arianna? Quaranta prese in carico delle donne vittima di violenza, trentadue inserite nel percorso formativo e venti inserite nei percorsi di alfabetizzazione di base ed informatica, dodici tirocini extracurricolari attivati, sessanta imprese coinvolte, otto inserimenti lavorativi. Le donne beneficiarie del progetto sono nella fascia di età compresa fra i 18 e i 40 anni.
A.d.l.