Luoghi comuni, false credenze, pregiudizi e stereotipi. Sono diversi i freni che bloccano uno sviluppo pieno e totale del settore del gioco pubblico e legale in Italia. Errori di valutazione che spesso partecipano alla creazione di un’immagine falsa, che dà quindi una visione distorta della filiera.
Ad analizzare la situazione, studiando in particolar modo gli studi del Sapar, è stata la redazione di Slotmania.it, che ha sottovalutato in maniera particolare gli errori contenuti all’interno de Il libro nero dell’azzardo. L’Associazione nazionale gestori di gioco d’azzardo, infatti, ha messo in evidenza diversi errori di conclusione. Il primo è quello dei numeri: paragonare i 150 miliardi di raccolta del gambling italiano alla spesa alimentare dei cittadini è un errore di concetto, dal momento che la raccolta non va confusa con la spesa. Per raccolta infatti si intende l’ammontare tutale delle puntate, mentre la spesa identifica le perdite e si ottiene sottraendo le vincite alla raccolta. Poco si sa poi del contributo del gambling all’erario: dei 22 miliardi spesi nel gioco, infatti, ben 11 sono andato alle casse dello stato, un flusso di denaro che torna inevitabilmente ai cittadini. Un numero tra l’altro in netta crescita: +22% rispetto al 2021, un segno più importante in un momento particolarmente problematico per le casse erariali.
Altre conclusioni interessanti all’interno della nota del Sapar e dell’analisi di Slot Mania sono quelle che evidenziano come l’azzardo sia trattato come un male assoluto, sostenendo che anche gli studi sull’argomento siano fuorvianti e influenzati da interessi faziosi. Tutto questo nonostante la reputazione e la chiara fama di enti come Eurispes, Censis, Istituto Friedman e Università Luiss che si sono occupati a più riprese dell’argomento. Sapar critica infatti la cattiva informazione sul gioco minorile, contestando dati che indicano che il 43% dei maschi tra i 14 e i 18 anni ha acquistato un Gratta e Vinci e quasi il 50% ha giocato in una sala slot, il che implicherebbe che 1,5 milioni di minorenni abbiano commesso un illecito. Anche per il gioco online, Sapar sottolinea che aprire un conto su un casinò AAMS richiede verifiche che un minorenne non può superare senza documenti falsi.
Una demonizzazione continua e soprattutto ingiusta, al netto di critiche costruttive che invece potrebbero contribuire al miglioramento del settore. Una su tutte quella che richiede una riforma nazionale per uniformare le leggi regionali e ridurre la confusione normativa. Il gioco infatti è da sempre messo in secondo piano nei discorsi istituzionali e nei programmi di governo, ma qualcosa nell’ultimo periodo ha iniziato a muoversi. La riforma del gambling online, infatti, è diventata operativa ad aprile, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e adesso ci si appresta ad avviare i lavori anche per il gioco terrestre.
Una riforma importante, che si attende da tempo e che si preannuncia come rivoluzionaria. Per essere veramente tale, però, deve riuscire in un’impresa: mettere da parte luoghi comuni e stereotipi e analizzare il gioco pubblico per quello che è realmente e che rappresenta per la nostra economia.