Lun. 29 Apr. 2024
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Cinisello Balsamo, l’ex sindaco Daniela Gasparini sul lodo gas: “Le nostre scelte hanno portato più vantaggi che svantaggi”

L’ex sindaco Daniela Gasparini interviene a proposito della vicenda legata alla sentenza lodo gas a Cinisello Balsamo, che obbliga l’amministrazione al pagamento di una cifra monstre di oltre 20 milioni di euro, che si è gonfiata nel tempo a causa degli interessi di mora. La Gasparini – primo cittadino di Cinisello Balsamo per 13 anni – considera fuori luogo lo “scandalo” sollevato su questo tema “perché le valutazioni amministrative si debbono fare sui risultati finali e complessivi. E non c’è ombra di dubbio che  – a suo dire –  quella scelta abbia portato al Comune più vantaggi che svantaggi”. L’ex sindaco di Cinisello Balsamo riassume così lo scenario del contenzioso aperto nel 1995 nei confronti di AEM sulla proprietà delle reti del gas. Inoltre sottolinea , contrariamente da quanto titolato da un giornale, “che non c’è stata nessuna condanna, ma un accordo tra le parti determinato da un arbitrato che doveva decidere il valore delle reti fino al 2005 anno in cui AEM ha gestito la rete del gas della città”.

“A conclusione di un ventennale contenzioso tra Cinisello Balsamo e AEM/A2A/UNIRETI
in merito alla proprietà delle reti del gas a Cinisello Balsamo fino al 1995,  – spiega la Gasparini – i comunicati del sindaco Ghilardi evidenziano solo i punti critici e non i risultati ottenuti da un percorso gestito faticosamente da tanti diversi dirigenti, tecnici, avvocati e amministratori, tra cui anche lo stesso Sindaco Ghilardi da circa 6 anni.
Mi inserisco nel dibattito perché nel 1995 sollevai io la questione del rapporto con AEM e
mi sembra giusto inquadrare questa storia in una cornice completa. Per valutare i risultati
di una scelta amministrativa bisogna sempre che siano chiari gli obiettivi iniziali, i costi,
ma anche i benefici. Perché era iniziato il contenzioso?
AEM stava gestendo le reti del Gas a Cinisello Balsamo in quanto aveva comperato le reti
realizzate dalla società che aveva vinto la prima gara nel 1913 (millenovecentotredici).
Ma all’epoca non c’era nessuna convenzione che regolamentasse i rapporti con il
Comune, l’uso del sottosuolo, il rapporto con gli utenti. I tecnici che ci accompagnarono nella stesura della convenzione rilevarono che AEM non poteva vantare l’intera proprietà delle reti, in quanto i cittadini avevano pagato – inclusi nelle bollette – i costi di realizzazione delle reti, infatti AEM nel calcolo delle tariffe non faceva pagare solo il consumo del gas, ma inseriva anche gli investimenti sulla rete. Ovviamente AEM ribadiva di essere proprietaria di tutta la rete gas (dal 1913 al 1995) e non riuscimmo a trovare un accordo, e per questo, nella convenzione 1995/2004, che regolava i rapporti con AEM, lasciammo aperta la questione della proprietà delle reti fino al 1995, rimandandola ad un successivo arbitrato tra le parti.
Quella decisione ha tutelato gli interessi della città e dei cittadini?
Certamente sì! Poteva essere legalmente gestita diversamente? Forse, ma è troppo facile
oggi, alla luce delle sentenze, giudicare decisioni che si opponevano al riconoscimento di
richieste assurde da parte di AEM/A2A: la richiesta originale era di ca. 30 milioni di
Euro contro i 6/7 milioni di Euro che gli esperti e i tecnici avevano valutato, tenendo
conto della rivendicazione della proprietà delle reti fino al 1995. Quello che il Sindaco non cita nei suoi comunicati sono i vantaggi che quella scelta ha determinato. Perché senza quella scelta, oggi UNIRETI/A2A sarebbe proprietaria delle reti e il comune di Cinisello non prenderebbe neppure un euro!
Quali sono stati i vantaggi nel tempo?
Faccio ricorso a quanto emerge dai documenti pubblicati sul sito del Comune, dai
comunicati e dalla memoria:
Costo complessivo acquisto reti:
20 E mln costo lodo AEM/A2A/Unireti a conclusione contenzioso
8,1 E mln costo reti 2006/2022 (acquistate dalla attuale amministrazione)
Entrate e valore dei servizi ottenuti:
14 miliardi di Lire dal 1995 al 2005 da parte AEM per canone, servizi di controllo
della rete e altri servizi agli utenti (ca. 7,3 milioni di Euro)
5 miliardi di Lire per canoni pregressi dal 81/94 da parte AEM (ca. 2,5 milioni di
Euro)
28/30 mln Euro dal 2006 al 2018 da Thuga Gas
ca. 7 mln Euro dal 2018 al 2003 (appalto ATEM)
Stiamo parlando di oltre 40 milioni di Euro di entrate contro 29 milioni di spesa. Se
attualizzassimo i ricavi nel tempo, la stima delle entrate sarebbe di molti milioni superiore.
In più il giudice riconobbe a Cinisello Balsamo che le reti realizzate dal 1913 al 1970
erano di proprietà del Comune, avvalorando buona parte delle nostre tesi. Il valore
patrimoniale di questo primo risultato è di per sé enorme, perché si tratta di
chilometri di reti, considerato che dal 1960 al 1970 è iniziata l’immigrazione e il
conseguente boom edilizio.
Il problema che il Sindaco sottolinea è che non sono state accantonate sufficienti risorse
per pagare reti ed interessi. Non ho dubbi che, fino a quando non c’è stato un punto fermo
che sancisse il valore da pagare, i dirigenti del Comune, avvallati dai revisori dei conti,
abbiano accantonato una cifra in linea con la valutazione fatta dai tecnici ed esperti
del Comune, così immagino e spero sia stato fatto anche negli ultimi 6 anni.

“Comunque – prosegue la Gasparini – , ricordo che gli accantonamenti erano due: uno per il pagamento delle reti fino al 2005 e l’altro per l’acquisto delle reti realizzate da Thuga gas durante il periodo della sua gestione (2006-2018) ciò per permettere di mantenere la proprietà delle reti. Acquisto concretizzato dall’attuale amministrazione nel 2022.
Alla prova dei fatti le scelte del 1995 sono state comunque utili per la nostra città. Sono
certa che il Sindaco troverà le soluzioni per far fronte alla parte di spese non
previste per chiudere questa storia lunga più di 20 anni senza ricorrere a tagli di bilancio,
come da lui stesso auspicato.
Il Sindaco stesso ha anche dichiarato – a parte le solite strumentalizzazioni elettorali
– di condividere la scelta politica del 1995 e l’importanza della proprietà pubblica
delle reti gas anche perché, grazie a quella scelta, il Comune si è garantito un patrimonio
di reti dal valore milionario e un’entrata annuale di 2 milioni di Euro per garantire i servizi
della nostra città”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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