Lun. 29 Apr. 2024
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Cinisello Balsamo: sfratto per una madre 40enne, separata, con tre figli a carico

La donna risulterebbe "troppo povera" per ottenere un alloggio SAP.

Sulla soglia dell’indigenza, da domattina rischia di trovarsi insieme ai suoi tre figli di 10, 12 e 17 anni in mezzo ad una strada. Protagonista è D.Z., 40enne di origine tunisina, separata, che domattina sarà sfrattata dall’alloggio Aler di via Giolitti 6, concesso alla cooperativa “La Cordata” e destinato, su segnalazione del Comune di Cinisello Balsamo, a nuclei familiari con problemi sociali e fragilità economiche.

Secondo quanto riferisce il Sicet, la donna era seguita da diverso tempo dai Servizi sociali del Comune che l’avevano presa in carico a causa della condizione di particolare fragilità, da qui la sistemazione nell’alloggio di via Giolitti 6, in accordo con la cooperativa. Una sistemazione per forza di cose temporanea, dal momento che il progetto prevedeva un percorso graduale verso l’autonomia e l’indipendenza economica. Il tempo passa, ma di un lavoro stabile nemmeno l’ombra: D.Z. si arrangia con piccoli lavoretti che le impegnano poche ore al giorno con un’entrata irrisoria mensile di nemmeno 500 euro, arrotondata con qualche sporadico lavoro domestico. Insufficiente per mantenere una famiglia di quattro persone, meno che mai per riuscire a pagare un seppur minimo affitto.

E così, una volta concluso il progetto di accompagnamento sociale da parte del Comune con il conseguente mancato pagamento degli affitti alla cooperativa, ecco palesarsi l’ipotesi peggiore: l’avvio della procedura di sfratto che dovrebbe concretizzarsi domattina. Secondo quanto riferisce il sindacato inquilini, che nei mesi scorsi si era adoperato per verificare la possibilità del Comune di riprendere in carico la signora o quantomeno di sospendere lo sfratto, al momento non risulterebbe nessuna alternativa proposta alla famiglia per consentire loro una sistemazione provvisoria che non sia la strada.

Vano anche il tentativo di ottenere l’assegnazione di un alloggio SAP. Ironia della sorte, risulterebbe troppo povera e così può rientrare solo nella categoria degli indigenti, praticamente un terno al lotto, visto che gli alloggi pubblici messi a disposizione non possono superare il 20% del totale (uno, due o quando va bene tre a bando). A complicare le cose, aggiunge il sindacato, la residenza in Lombardia nel Comune di Cinisello da circa 8 anni, ragione per cui secondo la Legge regionale n.16 del 2016 non può ottenere il punteggio massimo. “Continuiamo a sostenere che la legge regionale per l’edilizia residenziale pubblica va cambiata perché discrimina i più poveri, gli stranieri e chi si trova sotto sfratto o in emergenza abitativa”, spiega il Sicet, che domattina alle 9 ha organizzato un presidio in via Giolitti 6 a sostegno di D.Z. e dei suoi figli.

 

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