Per gli appassionati del genere è uscito un libro di un esordiente, destinato a farsi notare. Nato dal connubio di musica e Tolkien, l’autore, Fabio Trimarco, scrive un Epic Fantasy toccando tematiche contemporanee come il razzismo, l’inclusione, il femminicidio e la parità di genere affrontate in profondità e non con la banalità che contraddistingue il pensiero politicamente corretto di oggi.
Fabio, cosa ti ha spinto a scrivere un libro?
La scrittura per me ha sempre avuto un fascino ipnotico, soprattutto da lettore. Non ho mai abbandonato un libro a metà, né smesso di leggere, nemmeno nei periodi più difficili e ingarbugliati. Ritengo che dedicare, anche una piccola parte del proprio tempo alla lettura di un libro, sia vitamina per il cervello, una coccola della quale nessuno dovrebbe privarsi. Ho iniziato la stesura del Crepuscolo delle Stelle (editore Bookabook ndr.) perché una storia mi ronzava in testa da tempo e, come scritto nella prefazione, mi tormentava ogniqualvolta posavo la testa sul cuscino. Credo, inoltre, che a scatenare la mia creatività sia stata la chiusura forzata del lockdown, che mi ha permesso di dedicare più tempo alla mia persona, al pensiero irrazionale e libero spesso ostacolato dalla routine giornaliera del lavoro e delle mansioni dalle quali non è possibile ritrarsi.
Perché un fantasy?
Fin da bambino sono sempre stato attratto dal genere. Sono cresciuto con questa passione anche perché mio padre me l’ha trasmessa grazie ai miti greci e norreni. Crescendo mi sono appassionato ai fumetti alle serie tv, ai film e soprattutto ai giochi di ruolo: questi sono estremamente caratterizzanti e quasi tutti con ambientazione fantasy. Anche adesso, se posso, mi lascio cullare dagli anime giapponesi o da un bel libro dalle sfumature fantastiche/fantascientifiche.
Come è stato il tuo iter editoriale, visto il difficile momento in cui riversa?
Trovare una casa editrice che pubblichi un libro di uno scrittore emergente, di questi tempi, è veramente difficile. L’editoria era per me un mondo sconosciuto e man mano che mi sono immerso al suo interno, per capirne il funzionamento, ho scoperto un settore in crisi. Purtroppo i lettori diminuiscono di anno in anno e le pubblicazioni sono strettamente proporzionate alle vendite. Come biasimarli: uno scrittore alle prime armi difficilmente supera le venti copie vendute, a meno che non le auto-acquisti, azione fortemente sconsigliata. Un editore ha l’obbligo di vendere abbastanza copie da coprire almeno le spese di progettazione, marketing ed editing, ed per questo motivo che si pubblica quasi sempre, nomi già noti… “È un cane che si morde la coda” ahimè.
Parliamo della tuo opera. Di che cosa tratta il libro, dove è ambientato?
La vicenda è ambientata nella Terra di Ponente, un luogo nato totalmente dalla mia Fantasia. Il periodo storico è simile al nostro medioevo dentro il quale quattro razze, uomini, orchi, elfi e nani, vivono in una pace apparente. Gli anti-eroi creeranno scompiglio e inizieranno la lotta del male contro il bene.
Qual è lo scrittore che più ti ha ispirato nella stesura del tuo romanzo?
Indubbiamente Tolkien. La lettura de Il Signore degli Anelli per me è stata come un’apparizione, un angelo venuto dal cielo, anche se amo anche altri autori: George R. R Martin e M. Moorcock.
Essendo tu un musicista, la musica ha avuto un ruolo importante?
Si, io credo che tutte le arti abbiano sempre qualcosa in comune, un filo conduttore che guida e stimola l’artista. Nel caso specifico, alcuni dei miei personaggi, prima di immaginarli e descriverli nell’aspetto e nel carattere, li ho “sentiti suonare”. Ho composto la loro musica (il leitmotiv), che li contraddistinguesse come fu per Wagner nel Crepuscolo degli Dei o per J. Williams nella saga di Star Wars.
Ti immagini la tua storia sul grande schermo o, come di moda oggi, in una serie tv?
Sarebbe un sogno! Tra le mie tante passioni quella per il cinema è una delle più forti. Molti lettori hanno apprezzato l’utilizzo del punto di vista sui personaggi da una telecamera esterna alla scena, che inquadrasse le azioni. Ho scelto di scrivere, inoltre, alcuni momenti decisivi immaginandomeli con diverse inquadrature in modo tale che il lettore potesse capire al meglio la psicologia dei personaggi e vivere la storia dagli occhi di ciascuno di loro.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Il Crepuscolo delle Stelle si conclude con un finale aperto. Ho già iniziato la stesura del secondo libro visto il successo inaspettato che sta riscuotendo. Scrivere, comporre e suonare sono ormai per me esigenze di vita. Non saprei farne a meno. Spero di pubblicare al più presto il secondo volume visto che molti dei miei lettori lo aspettano con ansia.
Il Crepuscolo delle Stelle, l’artiglio del sacrificio. L’esordio editoriale di Fabio Trimarco
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