Dom. 19 Mag. 2024
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Tassazione redditi da lavoro in Austria: la convenienza nell’assumere oltralpe

L’Austria, con la sua economia solida e il suo alto standard di vita, è diventata una destinazione sempre più popolare per gli italiani in cerca di opportunità di lavoro all’estero potendo contare su un sistema fiscale favorevole.

Uno degli aspetti fondamentali da considerare per coloro che desiderano trasferirsi in questo affascinante paese è proprio la tassazione Austria inerente lo stipendio da lavoratori dipendenti.

Abbiamo pertanto deciso di elaborare questo articolo nel quale esploreremo la convenienza di assumere un impiego in Austria e approfondiremo i concetti legati alla tassazione redditi da lavoro dipendente, per fornirti una visione chiara delle opportunità e delle sfide che potresti incontrare se stai considerando di trasferirti in questo Paese.

Tassazione Austria: le diverse tipologie di società

L’Austria è un Paese con un’economia robusta e in crescita: dal suo ingresso nell’Unione Europea, il suo Prodotto Interno Lordo (PIL) è aumentato del 9,7%, rendendo l’Austria un ambiente favorevole per gli imprenditori, i professionisti e chiunque abbia un contratto di lavoro.

Tuttavia, trasferirsi all’estero, specialmente in Austria, può comportare significative conseguenze fiscali se non gestito correttamente; pertanto, è essenziale essere ben informati sui rischi e sulle modalità della tassazione Austria per effettuare un trasferimento all’estero in sicurezza e tranquillità.

Basti pensare che l’Austria, con una superficie di 83.855 km quadrati e una popolazione di circa 8,5 milioni di abitanti, è un Paese altamente sviluppato con un’economia diversificata.

I settori produttivi principali dell’economia austriaca sono i servizi e l’industria, con un forte focus sul turismo e l’agricoltura.

L’Austria vanta una forza lavoro ben qualificata e ottime relazioni sindacali, che hanno contribuito a contenere le pressioni salariali.

Il diritto societario austriaco offre diverse forme costitutive di società, tra cui:

  • la società per azioni (AG),
  • la società a responsabilità limitata (GmbH),
  • la società in accomandita semplice (KG),
  • la società in nome collettivo (OHG),
  • l’associazione in partecipazione (stGes),
  • la società a scopo di lucro registrata (EEG),
  • la società di diritto privato (GesBr),
  • la cooperativa (Genossenschaft),
  • la fondazione (Stiftung),
  • l’associazione (Verein).

La forma più diffusa è la GmbH, che offre diversi vantaggi, tra cui la responsabilità limitata, la flessibilità nella struttura societaria, la credibilità, la reputazione, l’accesso al mercato europeo e un sistema fiscale favorevole.

Tassazione Austria: il sistema fiscale

A questo punto, analizziamo i principali aspetti fiscali in Austria, utili da conoscere per chi desidera trasferirsi in questo Paese.

Innanzitutto, la normativa fiscale austriaca riguarda anche gli investimenti effettuati da soggetti non residenti fino a che non si ottiene il trasferimento di residenza fiscale.

Non ci sono leggi specifiche per le imprese con partecipazione internazionale, trattate come imprese locali e sottoposte alle stesse leggi delle società austriache.

La politica economica austriaca promuove occupazione e creazione di posti di lavoro; pertanto, le restrizioni agli investimenti sono quasi inesistenti: il governo austriaco e le autorità regionali (“Länder”) mettono in atto diversi incentivi per attirare investimenti esteri, principalmente sotto forma di contributi pubblici.

A partire dal 2024, le società con sede legale o amministrativa in Austria sono soggette all’imposta sulle società con un’aliquota del 23%, applicata solo al reddito prodotto in Austria.

La base imponibile comprende redditi commerciali, dividendi, interessi e canoni, deducendo tutti gli oneri e le spese aziendali; alcuni redditi di capitale e dividendi non sono inclusi nel reddito imponibile.

Per essere esenti da ritenute, i dividendi distribuiti da società di capitali austriache a società italiane o europee devono soddisfare alcuni requisiti:

  • il socio sia una società con una partecipazione di almeno il 10%;
  • la partecipazione sia detenuta per almeno un anno.

Per i dividendi erogati da società estere, le condizioni sono più flessibili e non si fa distinzione tra società con sede nell’UE o al di fuori: se il percettore del dividendo è un individuo e non una società, viene applicata una ritenuta del 27,5% in Austria.

Tuttavia, la Convenzione contro le doppie imposizioni tra Austria e Italia prevede una riduzione della ritenuta al 15%, previa presentazione di un certificato di residenza fiscale in Italia.

Tassazione Austria: come funzione per le persone fisiche

La tassazione dei redditi da lavoro dipendente in Austria è strutturata in scaglioni di reddito, con un’aliquota massima del 55% per i redditi superiori a 1.000.000 euro.

Nello specifico, se la permanenza in Austria è inferiore a 180 giorni all’anno, i lavoratori non austriaci pagano le imposte nel loro Paese di residenza.

Tuttavia, il domicilio fiscale viene stabilito in Austria se una persona vi soggiorna per più di 180 giorni all’anno.

Gli scaglioni di reddito per l’imposta sul reddito in Austria sono i seguenti:

  • fino a 11.693 euro – nessuna imposta;
  • da 11.693 a 19.134 euro – aliquota del 20% sul reddito eccedente;
  • da 19.134 a 32.075 euro – aliquota del 30% sul reddito eccedente;
  • da 32.072 a 62.080 – aliquota del 41% sul reddito eccedente;
  • da 62.080 a 93.120 – aliquota del 48% sul reddito eccedente;
  • da 93.120 a 1.000.000 – aliquota del 50% sul reddito eccedente;
  • oltre 1.000.000 euro – aliquota del 55% sul reddito eccedente.

Questo sistema progressivo di tassazione Austria è progettato per garantire che chi guadagna di più contribuisca di più al finanziamento dei servizi pubblici; tuttavia, ci sono diverse detrazioni e crediti d’imposta disponibili che possono ridurre l’onere fiscale.

Basti pensare che l’aliquota IVA standard in Austria, applicabile alla maggior parte dei beni e servizi, è del 20%; da questo punto di vista, trasferirsi in Austria comporta un onere fiscale sui consumi più basso rispetto all’Italia.

Il sistema IVA austriaco segue principi simili a quello italiano e dal 1° gennaio 1995, i rapporti tra imprenditori italiani e austriaci devono rispettare le normative dell’UE.

Inoltre, l’Austria permette una serie di detrazioni fiscali che contribuiscono a ridurre l’imponibile complessivo: le spese per l’assicurazione sanitaria, l’assicurazione pensionistica obbligatoria, le spese per la formazione professionale e altre voci possono essere detratte, consentendo ai lavoratori di ridurre il loro onere fiscale.

In questo contesto, è importante considerare le proprie esigenze e circostanze personali al fine di pianificare al meglio il proprio trasferimento in Austria e la gestione fiscale. 

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