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Nord Milano, donne vittime di violenza: accordo tra Comuni per l’avviamento al lavoro

Il Comune di Cinisello Balsamo è fra i firmatari del protocollo

Ieri, mercoledì 21 luglio, è stato siglato a Palazzo Isimbardi, il nuovo protocollo territoriale che estende all’intera area metropolitana la collaborazione tra i Centri per l’impiego
di AFOL e le reti antiviolenza in aiuto alle donne maltrattate.
Firmatari dell’accordo operativo sono la Città metropolitana di Milano, ATS
Milano Città metropolitana, AFOL metropolitana e i Comuni capofila delle sei
reti antiviolenza che attualmente presidiano il territorio: Rozzano, Melzo, San
Donato Milanese, Rho, Cinisello Balsamo e Legnano.
Un’intesa simile era stata sottoscritta un anno fa dal Comune di Milano e Afol
metropolitana, su input del tavolo tecnico “Lavoro e violenza” partecipato
anche dalla Città metropolitana e Ats metropolitana di Milano, coinvolgendo
ActionAid onlus e i quattordici enti della rete antiviolenza cittadina. Quella
prima esperienza ora funge da paradigma.

La proposta di ampliare la dimensione dell’intesa nasce dalla consapevolezza
che la frammentarietà dei servizi territoriali è un ostacolo che può scoraggiare
le donne durante il loro percorso di affrancamento da dinamiche familiari
violente e prevaricanti. Per superarlo occorre sviluppare collaborazioni e
sinergie tra i soggetti in prima linea che si occupano a vario titolo di politiche
sociali (lavoro, welfare, salute, istruzione): case rifugio, centri antiviolenza,
servizi sociali, operatori dei centri per l’impiego, enti di formazione
professionale.

Diana De Marchi, consigliera delegata alle politiche del lavoro e politiche
sociali della Città metropolitana, commenta “Il sostegno all’inserimento
lavorativo delle donne maltrattate è un elemento decisivo nei percorsi di uscita
dalla violenza, perché troppo spesso questi si arenano nella difficoltà delle
donne nel trovare un lavoro. Questo protocollo crea una importante alleanza
che somma competenze specifiche per accompagnare al lavoro, per
raggiungere l’indipendenza economica, per attivare percorsi di inclusione”.

Tommaso Di Rino, direttore generale di Afomet aggiunge “Afol Metropolitana
è molto attiva per aiutare le donne a rientrare nel mercato del lavoro. In questo
caso lo sarà ancora di più: il lavoro può essere la chiave per superare la
violenza subita ed avviare un concreto rilancio personale. Siamo lieti di poter
dare un nostro concreto contributo per co-progettare i percorsi in tal senso più
utili”.

Le istituzioni costituiranno la cabina di regia

Le istituzioni – Città metropolitana e Ats metropolitana in primis, chiamate a un
ruolo di governance e di facilitatori di processi di networking – costituiranno
una cabina di regia, che delineerà azioni e procedure condivise, coordinandone
poi l’attuazione. Il protocollo è declinato in sei allegati che dettagliano obiettivi e prassi in
ordine alla formazione degli operatori, alla sensibilizzazione nelle aziende,
all’analisi dei bisogni lavorativi e formativi delle donne fuoriuscite da situazioni
di violenza, alla definizione dei piani individuali di empowerment socio
economico, al monitoraggio e alla valutazione dei risultati.
Per quanto riguarda Afolmet, l’obiettivo dell’accordo è che tutti i nove centri
per l’impiego sviluppino una particolare sensibilità e formazione sul tema
dell’inserimento lavorativo delle donne maltrattate.
A tal fine Afolmet si impegna a individuare due operatori per ogni Centro Per
l’Impiego che possano essere formati e aggiornati e che siano di riferimento per
gli operatori delle reti antiviolenza, in particolare dei centri antiviolenza.

 

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