Mer. 04 Dic. 2024
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Anche i daltonici possono vedere i colori alle Gallerie d’Italia di Milano

Un progetto originale per offrire un aiuto al pubblico con difficoltà visive

Gallerie d’Italia di Milano e la Fondazione Paolina Brugnatelli, ente no profit milanese che promuove e sponsorizza numerose iniziative in campo scientifico e artistico, con il supporto tecnologico di EnChroma, creatori di occhiali per daltonici, hanno annunciato una collaborazione per migliorare l’esperienza dei visitatori affetti da daltonismo. A partire dal 28 ottobre 2022, gli ospiti di Gallerie d’Italia in Piazza della Scala a Milano con questo disturbo visivo hanno potuto prendere in prestito gli speciali occhiali correttivi EnChroma durante la loro visita per vivere per la prima volta l’esperienza della mostra a colori chiari e vivaci.

Un percorso speciale nella collezione dedicata a Ottocento e Novecento

Uno speciale percorso è stato ideato all’interno della collezione permanente di Gallerie d’Italia dedicata all’Ottocento e al Novecento che comprende quadri di Lucio Fontana, Bruno Munari, Ettore Spalletti, Emilio Vedova, Umberto Boccioni, Giorgio Belloni, etc. Gallerie d’Italia di Milano è il primo istituto museale italiano a offrire gli occhiali EnChroma al pubblico e il primo museo al mondo a offrire un percorso appositamente progettato per guidare i visitatori daltonici “Alla Scoperta del Colore”.

Il progetto è stato studiato nei minimi dettagli, a partire dalla mappa del percorso che viene fornita ai visitatori in biglietteria assieme agli occhiali EnChroma. “Le sale sono numerate, in modo che la persona affetta da daltonismo possa in autonomia seguire il percorso corretto in ordine cronologico” ha sottolineato Maddalena Aliperti, educatrice museale del team didattico per le disabilità sensoriali di Gallerie d’Italia in Piazza della Scala a Milano, con una specifica formazione sull’inclusione degli individui con disabilità visive. “La mappa è scritta con il font Arial, che permette una lettura chiara della della mappa a coloro che hanno difficoltà visive; in aggiunta, sulla
mappa, il numero accanto al nome dell’artista e il nome stesso sono rinchiusi all’interno di un rettangolo bianco per impedire una sovrapposizione di colori”.

Particolare attenzione è stata posta soprattutto nella selezione delle ventisei opere facenti parte del percorso. “Queste ventisei opere si suddividono tra la collezione permanente del Novecento di Palazzo Beltrami e la collezione permanente dell’Ottocento presente a Palazzo Brentani” ha dichiarato Maddalena Aliperti. “La selezione è stata fatta con una cura particolare del colore, soprattutto del giallo, del rosso e del blu, ovvero quei colori che le persone affette da daltonismo hanno maggiori difficoltà a distinguere.  Per quanto riguarda gli artisti del Novecento, vediamo un’unione di spazio, volume e colore attraverso una plasticità delle forme che tende a dare autonomia al colore all’interno dell’opera stessa. Per quanto riguarda invece le opere selezionate dell’Ottocento, parliamo di una tavolozza di colori molto più morbidi, che tendono a esaltare arredamenti, stoffe, velluti, quasi come se fossero veri all’interno dell’opera stessa, che di fatto splendono per via dell’eccessiva colorazione, elemento che vogliamo trasmettere alle persone affette da
daltonismo.”

350 milioni di daltonici nel mondo

Un uomo su 12 e una donna su 200 hanno problemi di visione dei colori; si stima che le persone daltoniche siano circa 2.5 milioni in Italia e 350 milioni nel mondo. Mentre le persone con una visione normale dei colori vedono oltre un milione di sfumature di colore, quelle con deficit di visione dei colori vedono solo il 10% delle tonalità e delle sfumature.

Per scoprire la tipologia e la gravità del deficit della visione dei colori, e dunque il paio di occhiali correttivi più adatti a svolgere il percorso, è possibile fare il test EnChroma per il daltonismo. È un test di screening unico nel suo genere che richiede solo due minuti, specificamente progettato per determinare il tipo di daltonismo rosso-verde (protanopia o deuteranopia) e il livello: lieve, moderato o forte, in modo da poter scegliere gli occhiali più adatti.

I visori EnChroma a prima vista sembrano comuni occhiali dalle lenti colorate, ma sono in realtà dotati di filtri ottici che rimuovono le lunghezze d’onda della luce in cui i coni rosso e verde della retina hanno una sovrapposizione eccessiva. In altre parole, vanno a regolare la percezione della tricromia – rosso, verde e blu – nei soggetti che non riescono a vedere correttamente tutti i livelli di colore. La lente è un filtro che elimina la banda che blocca alcune frequenze e potenzia la visione delle altre aumentandone la saturazione.

ll progetto EnChroma è già stato accolto con entusiasmo al Museo Georgia O’Keeffe di Santa Fe, al Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City, al Crystal Bridges Museum of American Art, in Arkansas, al Museum of Contemporary Art di Chicago, al Museum of Contemporary Art di Denver, in Colorado e al Centraal Museum di Utrecht. La diffusione di questa tecnologia nei musei rappresenta un ulteriore passo sulla strada della digitalizzazione e inclusione della fruibilità delle opere d’arte.

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