Ven. 19 Apr. 2024
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Addio a Cesare Cavalleri, intellettuale gentiluomo

E’ morto Cesare Cavalleri, 86 anni, direttore di Studi cattolici e delle edizioni Ares; giornalista, scrittore e critico letterario, protagonista di primo piano dell’informazione e dell’editoria cattolica italiana per oltre mezzo secolo, è scomparso a Milano dopo una lunga malattia.

Cavalleri, intellettuale molto noto nel mondo cattolico, era legato all’Opus Dei.

Lo scorso 23 novembre, congedandosi dai lettori, aveva annunciato senza fronzoli su «Avvenire» la sua morte imminente con una lettera al direttore Marco Tarquinio: «I medici mi hanno graziosamente comunicato che mi restano 9 settimane di vita. Non immaginavo simile conclusione, ma prendo volentieri atto e mi tuffo nella preparazione immediata al grande salto (quella remota è iniziata, con alti e bassi, nell’adolescenza)».

Dal 1966 Cesare Cavalleri era alla guida di «Studi cattolici», mensile di cultura e di attualità. Lunga anche la collaborazione al quotidiano «Avvenire», su cui scrisse sin dal primo numero (4 dicembre 1968), prima come critico televisivo e poi come osservatore culturale.

Cesare Cavalleri ricevette l’Ambrogino d’Oro nel 2006

Il multiforme sapere aveva ricevuto diversi riconoscimenti: nel 2004 il Premio Internazionale Medaglia d’Oro al merito della Cultura cattolica e nel 2006 l’Ambrogino d’oro.

Cavalleri è stato indubbiamente il cuore propulsivo dell’Ares, casa editrice che vanta la scoperta e valorizzazione del bestseller Il cavallo rosso di Eugenio Corti, apparso nel 1983, che demarca anche una coraggiosa indipendenza imprenditoriale rispetto ai cliché culturali del nostro tempo.

“Tra gli autori prediletti – si legge sul sito di Ares – : Dino Buzzati, Eliot e Quasimodo (di questi tre aveva incorniciato gli autografi in ufficio), Ungaretti (che frequentò nella casa del poeta all’Eur e dal quale ebbe in dono Un grido e paesaggi), Campana, Montale (ne difendeva il Diario postumo), Flaiano, Pound (cui dedicò una collana Ares), Rimbaud, Carrieri, Cardarelli, Pomilio (di cui elogiava il mimetismo linguistico) Caproni (con il quale avviò un intenso carteggio sulla ricerca di Dio), Alessandro Spina (considerato un maestro di stile come Cristina Campo e di cui pubblicò Nuove storie di ufficiali e L’oblio).”

La camera ardente di Cavalleri è allestita oggi, giovedì 29 dicembre, alla Casa del Commiato di via Antonio Gramsci 93, a Cormano, e i funerali saranno celebrati domani alle 11 nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano.

Angelo De Lorenzi 

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