Gio. 25 Apr. 2024
HomeBreaking NewsA 90 anni la nuova sfida di Ernesto Colnago: dal 18 dicembre...

A 90 anni la nuova sfida di Ernesto Colnago: dal 18 dicembre apre il museo a Cambiago

L'imprenditore lombardo ha svelato "La Collezione", che custodisce le biciclette dei suoi campioni

A 90 si può avere ancora una passione? Sì. Ernesto Colnago, storico costruttore di biciclette, è l’incarnazione vivente di quanto stiamo affermando.

Venerdì 25 novembre – nello stesso giorno in cui nel 1945 iniziava a lavorare come saldatore alla fabbrica di biciclette Gloria – all’Ibm Studios di Milano, Colnago ha presentato il suo nuovo progetto: nella storica officina di via Cavour a Cambiago, in provincia di Milano, nascerà un super museo del ciclismo con una ottantina degli esemplari ideati e costruiti dal meccanico diventato poi imprenditore di successo.

Il museo aprirà il 18 dicembre e sarà visitabile gratuitamente. Sarà il regalo di Natale del sciur Colnago, destinato ad amici, appassionati di ciclismo, ma anche alle nuove generazioni che vorranno accostarsi alla storia di questo singolare imprenditore.

Ernesto Colnago: fra genio e passione

I visitatori potranno quindi ripercorre la storia dell’azienda che coincide con un parte significativa della storia del ciclismo attraverso fotografie, installazioni multimediali, maglie di gara originali.

Il pezzi più pregiati saranno soprattutto alcune delle biciclette protagoniste di imprese leggendarie come quelle del record dell’ora di Eddy Merckx del 1972, quella del Mondiale di Goodwood del 1982 e quelle delle cinque Parigi-Roubaix vinte.

Lavorare, lavorare, lavorare è sempre stato il suo motto interiore. Non si è mai accontentato. Sul comodino ha sempre tenuto un pezzo di carta dove appuntare le nuove idee, schizzi di progetti, disegni di telai, riflessioni.

Colnago al Giro d’Italia

Quando iniziò a lavorare aveva appena 13 anni e dovette “correggere” il numero sulla carta d’identità perché si poteva iniziare solo al raggiungimento del quattordicesimo anno di età.  Andò alla Gloria, garzone di bottega e lì iniziò a imparare a fare il saldatore. Aveva anche la passione della corsa, 12 vittorie da dilettante, ma forse non sarebbe mai diventato un campione. A una gara, la Milano-Busseto, cade e si rompe il perone destro. Lascia le gare e cerca altre strade. In officina ci sa fare. Lavora a cottimo e convince il capo a portarsi a casa delle ruote da montare. Ne produce una quantità tale che si convince che un giorno potrà mettersi in proprio. Nel 1954 vende la prima bicicletta tutta sua. Fu Fiorenzo Magni a volerlo con lui al Giro d’Italia. Il resto è storia… Non solo del ciclismo.

Angelo De Lorenzi

ARTICOLI CORRELATI