L’ipotesi dello stadio del Milan a Sesto San Giovanni diventa sempre più concreta. A una manciata di giorni dalle elezioni, prende corpo la possibilità di portare sulle ex aree Falck il nuovo impianto sportivo con tanto di progetto delineato dall’archistar Norman Foster, già progettista del masterplan che ha trasformato l’area industriale sestese.
Il fondo Rebird, nuovo proprietario del Milan, sembrerebbe spingere sull’acceleratore per realizzare la struttura considerati i numerosi vantaggi delle ex aree Falck sia dal punto di vista delle tempistiche sia per lo sviluppo del progetto complessivo. “Noi siamo ovviamente favorevoli perché comprendiamo le esigenze di un grande club che ha bisogno di un impianto di proprietà per eccellere a livello internazionale”, spiega il sindaco Roberto Di Stefano che ha fortemente avvallato l’ipotesi.
L’idea progettuale è quella di realizzare uno stadio moderno da 60-70mila posti, sostenibile e, soprattutto, rivolto alle famiglie con servizi attivi 7 giorni su 7. Un progetto messo a punto da Norman Foster, architetto di fama mondiale, che prevede anche un’importante area commerciale e museale e sarebbe integrato con il sistema del verde del parco. “Il nuovo stadio del Milan vorrebbe dire un indotto notevole per il territorio – prosegue Di Stefano -, migliaia di posti di lavoro, nuovi investimenti, un miglioramento complessivo della nostra città, una nuova area viva 7 giorni su 7, turismo e rivalutazioni immobiliari”.
E non manca una stoccata al sindaco Sala: “Non è colpa nostra se a Milano hanno perso tempo e non hanno mai dimostrato un interessamento concreto per il nuovo stadio – sottolinea Di Stefano -. Da sindaco della città metropolitana dovrebbe essere contento di investimenti così importanti nell’area. D’altronde in tutta Europa, da Londra a Monaco di Baviera, ci sono impianti lontani dal centro città”.
Da questo punto di vista Sesto San Giovanni si presta particolarmente grazie ai numerosi collegamenti per quanto riguarda i trasporti, con le metropolitane, Linate a 15 minuti di distanza, una stazione dei treni in ammodernamento, tangenziali ed autostrade: “Noi siamo pragmatici e abbiamo una visione strategica dello sviluppo del territorio”, chiosa Di Stefano.
