Ven. 29 Mar. 2024
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Sesto San Giovanni, a Paolo Vino non piace una frase di Beppe Sala: “Visione distorta e pericolosa”

Non sono piaciute alcune dichiarazioni del primo cittadino del capoluogo lombardo

Clima caldo, preelettorale, nella Ex Stalingrado d’Italia.  Una sortita del sindaco di  Milano non è piaciuta a un politico locale, Paolo Vino, candidato sindaco civico indipendente:  “Ho letto la dichiarazione di Beppe Sala, Sindaco di Milano, nella quale si rammarica che alle prossime elezioni nella mia Città non concorra nessun personaggio ‘famoso’, cosa che sminuisce il valore delle consultazioni stesse.

E’ una dichiarazione agghiacciante, figlia di una visione distorta e pericolosa che intende la politica come un reality show modello ‘Isola dei Famosi’, appunto, e non un processo democratico di Popolo. Si capisce perché poi i Milanesi non vadano a votare, come successo nell’ultima elezione dello stesso Sala, dove si è toccato il punto più basso della partecipazione nella storia della Milano repubblicana. Sala sarà anche famoso e star di qualche salotto meneghino ma, a conti fatti, non rappresenta che poco più di un quinto dei suoi Concittadini. Fossi in lui, farei meno passerella e più riflessioni.”

Commenta così il politico locale le dichiarazioni di Beppe Sala sulle prossime elezioni a Sesto San Giovanni, e aggiunge: “io non sono certo ‘famoso’ come intende Sala, ma sono più di vent’anni che sono impegnato per la mia Città, sia sul fronte associativo che su quello politico e sono un rappresentante popolare regolarmente eletto, e tanto basta a darmi il diritto/dovere di propormi con responsabilità e trasparenza per il governo cittadino, senza essere mai passato dalle selezioni di ‘X-Factor’, a dispetto di quello che pensa Sala. E questo vale anche per gli altri candidati. Farebbe bene Sala, invece che fare dichiarazioni su Sesto, ad impegnarsi molto di più per far funzionare la Città Metropolitana che, purtroppo per legge presiede, e che in questi anni ha assolutamente snobbato e disertato, danneggiando anche Sesto stessa che dell’Area Metropolitana è una delle chiavi di volta.

E conclude: “Quando Carlo Tognoli, a cui da sempre mi ispiro, divenne Sindaco di Milano nel 1976, era tutt’altro che un personaggio da ‘red carpet’, era ‘solo’ un militante socialista e un amministratore pubblico che con il suo impegno, la sua capacità e la sua intelligenza ha segnato la storia della Città e non solo, diventando il Primo cittadino più amato dal dopoguerra in poi. Quella è la ‘fama’ a cui ambire, ben lontana da quella da avanspettacolo paventata da Sala. Mi dispiace per l’amico Foggetta che di Sala dovrà, diciamo, subire il sostegno”.

 

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