Mer. 24 Apr. 2024
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Sesto San Giovanni, sfratti: dal tavolo della Prefettura i numeri corretti, sono 64 e non 640

La polemica sui numeri. Le parole del primo cittadino sestese

Arrivano gli aggiornamenti dell’Amministrazione sulla vicenda sfratti al centro della cronaca sestese dell’ultimo periodo. Nel corso dell’ultimo incontro del tavolo permanente sul tema della casa, il Comune di Sesto San Giovanni ha concordato con la Prefettura di Milano due punti significativi che riguardano il lavoro che l’Amministrazione, attraverso gli assessorati Casa e Servizi Sociali, sta portando avanti per dare risposte concrete alle famiglie in difficoltà: l’avvio di percorsi di autonomia abitativa specifici per le fragilità e per i nuclei con minori a carico, utilizzando i fondi messi a disposizione nelle scorse settimane dal Comune, e il rinvio degli sfratti in funzione di questo accompagnamento.

“Il prefetto ha accolto la nostra proposta di far sì che le misure messe in atto abbiano il tempo necessario per dare i loro frutti prima di arrivare alle esecuzioni degli sfratti – spiega il sindaco Roberto Di Stefano -. In tal senso, abbiamo anche concordato la possibilità di prendere contatto con le famiglie sotto sfratto prima dell’ultimo accesso dell’ufficiale giudiziario in modo da comprenderne le fragilità e, in caso di morosità incolpevole, studiare le soluzioni percorribili per il superamento delle difficoltà”.

E aggiunge: “Non c’è nulla di più indegno, da parte di qualcuno, che utilizzare le fragilità e i problemi delle persone per farsi una personale campagna elettorale. Questa amministrazione ha sempre vigilato perché gli aiuti e i supporti venissero dati senza discrezionalità. Avevo scelto di non intervenire su questi temi, di mantenere il riserbo tipico di chi lavora sodo per trovare soluzioni, preferendo fatti concreti a inutili uscite su social che null’altro hanno da scrivere se non scoop che si sciolgono come neve al sole. Usare numeri allarmistici senza dare a questi numeri un senso è, dal mio punto di vista, immorale”.

Secondo quanto reso noto dalla Prefettura, gli sfratti esecutivi a Sesto San Giovanni sono 64 di cui 11 già eseguiti nel 2021: “Sono quindi 53 quelli che stiamo gestendo, e non 640 come continuamente viene riportato dalla sinistra che preferisce confondere i cittadini creando di proposito tensioni sociali piuttosto che cercare soluzioni – rimarca Di Stefano -. Piuttosto, chi si erge a difensore delle famiglie che hanno ricevuto preavvisi di sfratti o avvisi si impegni ad accompagnarli per tempo verso le strade virtuose”.

Nel frattempo l’Amministrazione ha aperto cinque bandi tra i quali rientrano sia misure riparative agli sfratti, sia preventive per quanto riguarda le difficoltà economiche. Nello specifico si tratta di 250.000 euro per il sostegno agli affitti covid, 462.000 euro per la morosità incolpevole, 242.000 euro per i canoni e le utenze domestiche, 100.000 euro per il rilascio forzoso dell’immobile in assenza di contratto, 60.000 euro per il sostegno all’affitto dei pensionati. Inoltre è stata attivata anche una manifestazione d’interesse per cercare proprietari privati disposti ad affittare i loro immobili a canoni calmierati.

Aler nel frattempo ha messo a disposizione nel breve periodo 35 alloggi a canone concordato, che si sommano ai 28 del bando Sap attualmente aperto e alla trentina circa che tra marzo e aprile il Comune conta di mettere a bando (sempre Sap), parallelamente i Servizi Sociali e l’Agenzia Casa stanno predisponendo un regolamento per i Servizi abitativi transitori (Sat), funzionale a programmi di autonomia abitativa e presa in carico delle famiglie a 360 gradi laddove sia accertata la morosità incolpevole.

“Purtroppo, però, c’è chi mente sapendo di mentire e parla di 100 appartamenti che il Comune non vorrebbe mettere a bando: falsissimo! – continua il sindaco Di Stefano – Gli immobili vuoti sono inagibili e vanno riqualificati perché lasciati in pessime condizioni dai precedenti inquilini: proprio in questa direzione saremo in grado di poter assegnare a breve 37 alloggi che stiamo sistemando. Sottolineiamo inoltre che nessuna famiglia che abita nelle case comunali è sotto sfratto”.

E conclude: “Continueremo ad ascoltare i bisogni dei più fragili per trovare soluzioni, nel pieno rispetto delle norme, con grande responsabilità e senza nessuna discrezionalità, così come chiesto anche dal prefetto. Le speculazioni le lasciamo ai professionisti della disinformazione che si divertono a soffiare sul fuoco delle fragilità abitative, prendendo in giro le famiglie in difficoltà a cui promettono cose che non possono essere mantenute se non calpestando le leggi”.

 

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