Gio. 28 Mar. 2024
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Cormano, sanità di prossimità, Magistro: il Pd non si appropri di progetti altrui, raccolta firme strumentale

La polemica coinvolge il primo cittadino cormanese e la sinistra locale

Desta una certa sorpresa nell’Amministrazione cormanese l’iniziativa targata PD di raccolta firme, durante la festa di Brusuglio, per attivare una Casa di Comunità sul territorio cittadino, una soluzione che ha la funzione di hub di prossimità per le cure primarie e per i supporti socio-assistenziali.

“Di fatto il progetto che coinvolge la sanità nazionale tramite le linee guida del PNRR è ufficiale già da mesi e prevede per l’appunto che la sanità locale venga potenziata tramite strutture di prossimità – replicano dal Comune – suddividendo tra le regioni e per la Lombardia tra le diverse ATS – a loro volta composte dagli ambiti territoriali delle ASST – i fondi destinati a questo capitolo”.

Regione Lombardia già lo scorso 2 agosto ha approvato un piano straordinario di investimenti in sanità per 100 milioni di euro, di cui ben 43 destinati alla creazione e all’avvio in tutte le province lombarde delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità (oltre 26 milioni per la sola provincia di Milano), investimenti che di fatto rappresentano la prima attuazione del potenziamento territoriale che anticipa il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Ulteriore step verso la realizzazione di questo progetto è stato il 9 di settembre scorso il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci e Presidenti delle Assemblee Distrettuali, incontro nel quale è stato delineato il percorso progettuale individuando per ogni territorio comunale la forma di implementazione degli investimenti di potenziamento della sanità di prossimità. Le linee guida illustrate nel corso del Consiglio di Rappresentanza sono poi state ribadite la settimana successiva in un incontro con i sindaci del distretto ASST Nord Milano.

“Apprendo che il PD cormanese insiste nella sua narrazione facendo credere ai cittadini che il progetto di creazione di strutture sanitarie sul territorio sia una loro idea e una loro richiesta – spiega il sindaco Magistro -. La trovo una grave mancanza di rispetto verso i vertici delle strutture sanitarie, su tutti il dottor Walter Bergamaschi Direttore Generale di ATS Città Metropolitana che il 17 settembre ci ha presentato il progetto individuando Cormano come sede possibile per l’Ospedale di Comunità dell’ambito ASST Nord Milano”.

Già il PD cormanese aveva avuto ampio e dettagliato chiarimento su questo in consiglio comunale, quando aveva provato a far passare un ordine del giorno intestandosi la paternità della proposta di una struttura di Comunità – continua Magistro -. Avevamo ben chiarito che l’iter era partito da tempo e che la nostra amministrazione era già attivamente impegnata nel processo di concretizzazione del progetto presentato da ATS Città Metropolitana lavorando sulle richieste della stessa ATS ad esempio nell’ambito dell’individuazione delle aree più adeguate”.

Forse la spiegazione non è stata compresa dai consiglieri di opposizione, ipotizza il primo cittadino cormanese: “Posso pensare solo ad una difficoltà di questo tipo poiché l’alternativa sarebbe la malafede, ma la cosa che più mi dispiace è il modo inaccettabile di fare politica sulla pelle dei cittadini, cercando di attirare consensi su proposte già ampiamente avviate e che non sono in alcun modo da intestarsi al PD di Cormano – sottolinea -. Non è corretto raccontare ai cittadini che la loro firma servirà a sostenere una fantomatica proposta locale che in realtà è un progetto partito da molto più lontano e con un orizzonte molto più ampio, addirittura di livello nazionale, già declinato anche con l’approvazione di investimenti regionali a ulteriore potenziamento dei fondi PNRR”.

E conclude auspicando un cambio di atteggiamento da parte dell’opposizione: “Abbiamo bisogno di persone mature che collaborino al percorso di crescita della nostra città mettendosi a servizio di progetti a cui serve il sostegno di tutte le forze politiche, non di furbetti che cercano di mettere il cappello sul lavoro di altri”.

 

 

 

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