Sab. 20 Apr. 2024
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Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali: cosa è? 

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali è noto come super ammortamento ed è un interessante incentivo che si rivolge alle imprese produttive che anno sede in Italia. Scopo del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali è quello di cercare di favorire ed incentivare l’investimento da parte di queste imprese nell’acquisto di beni strumentali (materiali e non). 

Questo incentivo mira, quindi, a supportare quelle imprese che decidono di investire nei beni strumentali nuovi (che siano materiali e immateriali) e lo scopo è quello di migliorare la trasformazione digitale e tecnologica dei processi produttivi. 

Lo sconto fiscale previsto per il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali è applicato per gli investimenti che sono fatti dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020, o anche entro il 30 giugno 2021 (ma in questo ultimo caso l’ordine deve essere stato accetta dal venditore e l’acconto di almeno il 20% deve essere stato pagato entro il 31 dicembre del 2020).

Importante è sapere che la Manovra del 2021 ha prorogato al 31 dicembre del 2022 il credito di imposta per i beni strumentali: l’incentivo quindi si applica, adesso, agli investimenti che sono fatti dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2022, o entro il 30 giugno 2022 (purché ordine e pagamento dell’acconto siano fatti entro il 31 dicembre del 2022).

A chi è rivolto il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali?

Questo tipo di incentivo è dedicato a tutte le imprese che hanno sede sul territorio italiano; sono anche incluse le imprese che non sono residenti purché abbiano la stabile organizzazione sul territorio (incluso anche l’aspetto fiscale). 

Non sono incluse nell’accesso al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali le imprese fallite o in fallimento, in liquidazione coatta/volontaria, in concordato preventivo e che stiano effettuano altre procedure concorsuali. 

Inoltre, per l’accesso all’incentivo è fondamentale che le imprese rispettino la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e che siano in regola nel versamento dei contributi a favore dei lavoratori. 

In cosa usare il credito d’imposta 

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali può essere usato in investimenti: 

  • che hanno ad oggetto beni ordinari, nella misura del 6% del costo.
  • che hanno ad oggetto beni materiali 4.0, che sono inclusi nell’allegato A. In questo caso il credito è riconosciuto fino al 40% del costo (per investimenti fino a 2,5 mln di euro) e fino al 20% del costo, per investimenti oltre i 2,5 mln di euro e comunque sempre nella quota massima di 10 mln di euro. 
  • aventi ad oggetto beni immateriali (indicati in allegato B), in questo caso il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali è riconosciuto al 15% del costo con limite massimo 700mila euro. 

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali è utilizzabile solo in compensazione, in cinque quote all’anno (tre, per investimenti in beni immateriali). 

Per gli investimenti, sia materiali che non 4.0, le imprese devono richiedere una perizia tecnica (rilasciata da un ingegnere o un perito industriale), in alternativa devono richiedere un attestato di conformità che indica che i beni che possiedono le imprese hanno le caratteristiche che sono richieste all’interno degli allegati A e B e che consentono, di conseguenza, di accedere al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali. 

Come si accede al credito 

Come si può accedere al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali? Come ben spiega questo approfondimento che trovate sul sito mareconsulting.net, l’accesso avviene per mezzo della comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico per mezzo di un modello. Modalità di invio della richiesta, termini sono definiti da un decreto. 

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