[textmarker color=”E63631″] COLOGNO MONZESE -[/textmarker] Non le manda certo a dire il primo cittadino di Cologno Monzese che si rivolge direttamente al Presidente del consiglio per esprimere la sua opinione circa le ultime questioni legate all’emergenza sanitaria: “Ieri, nel tardo pomeriggio, insieme a tanti altri colleghi Sindaci e Amministratori, – comunica Angelo Rocchi sul suo profilo FB – ho firmato e inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte una lettera forte ma necessaria perché il mio ruolo, ancor più in questo periodo, è difendere i miei cittadini, le imprese e le attività del nostro territorio, della nostra Città”.
Ecco il testo della missiva:
“L’ennesimo affronto al nostro tessuto economico arriva dall’ultimo questo decreto, con particolare riferimento alla chiusura di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie alle ore 18 e alla chiusura totale di attività di piscine, palestre, centri natatori, centri benessere e centri termali. A queste restrizioni si aggiunge la sospensione di ogni attività in teatri, cinema e concerti, di fiere e sagre. Scelte miopi, che affossano l’economia e di conseguenza mettono a repentaglio la salute stessa.
Il nostro tessuto economico è stato demolito negli ultimi mesi. Pian piano ci stavamo riprendendo. La chiusura totalmente indiscriminata di alcune attività, senza prendere in considerazione i sacrifici fatti da queste imprese per adattarsi ai rigidi protocolli di sicurezza e sanitari, che peraltro avevano dato buoni risultati, ci vede totalmente contrari. Una forzatura, un piglio impassibile e irremovibile, un accanimento contro alcune categorie produttive che appare ingiustificato, tanto più che il medesimo piglio è totalmente assente su un altro fronte: quello dei trasporti.
Una questione che non viene affrontata negli ultimi documenti ufficiali del Governo ed è assente dall’agenda politica locale.
Nei fatti da Roma non è arrivato nemmeno un euro per i servizi aggiuntivi del trasporto pubblico locale. Infatti non è ancora stato approvato il decreto attuativo per il riparto dell’anticipazione dei primi 150 milioni sui 300 milioni di risorse stanziate dallo Stato. Il tutto è stato complicato dai ritardi di un Governo che, ricordiamolo, ha deciso quale debba essere la capienza dei mezzi pubblici solo alla vigilia della riapertura delle scuole, rendendo ancor più difficoltoso il lavoro di programmazione delle corse.
Insomma, un’estate che avrebbe dovuto essere di lavoro per questo Governo per preparare il Paese a questa seconda ondata, è trascorsa senza produrre nessun provvedimento utile né per salvaguardare la salute dei cittadini, nè per tutelare la nostra economia.
Noi amministratori non ci stiamo e siamo pronti a ricorrere contro questo decreto ingiusto, per tutelare tutte quelle attività che meritano di continuare a lavorare e tutti i cittadini lombardi che devono poter vivere in modo dignitoso.”