Ven. 04 Ott. 2024
HomeAttualitàSesto San Giovanni, scuola: alle Opere Sociali Don Bosco il punto sulla...

Sesto San Giovanni, scuola: alle Opere Sociali Don Bosco il punto sulla ripartenza con il vicepresidente della Camera

[textmarker color=”E63631″] SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] “C’è l’assoluto bisogno di non mancare l’appuntamento di settembre”. È perentorio il vice presidente della Camera, Ettore Rosato, ieri in visita alle Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni insieme all’onorevole Marco Di Maio, sul tema del rientro a scuola in calendario il prossimo 14 settembre. Una visita istituzionale per conoscere la realtà educativa salesiana radicata sul territorio nord milanese e apprezzarne lo stato di preparazione delle varie strutture, dalla scuola secondaria di primo grado al professionale, già pronte per la riapertura in presenza del nuovo anno scolastico.

Qui non si è perso tempo e si è passati presto dalle linee guida del ministero dell’Istruzione ai fatti, con l’obiettivo di portare 30 ragazzi in classe. Grazie al coordinamento tra i diversi settori è stato possibile predisporre le aule con un’adeguata ridefinizione e composizione degli spazi che possa consentire lo svolgimento della didattica in presenza senza correre rischi, organizzare l’intervallo su tre turni onde evitare assembramenti, scaglionare gli ingressi e la loro dislocazione, ripensare l’ambiente – anche in vista della stagione invernale quando gli spazi esterni saranno meno utilizzabili – per renderlo fruibile alla popolazione scolastica una volta riaperti i cancelli al suono della prima campanella post pandemia. “Un’ulteriore occasione per migliorare quello che già facciamo”, ha spiegato con naturalezza don Stefano Mascazzini preside della Scuola Secondaria di Primo Grado “Ercole Marelli”, davanti a un vicepresidente della Camera stupito di quanta intraprendenza e capacità organizzativa ci possa essere dietro a un complesso scolastico che non è propriamente semplice da gestire date le dimensioni e i numeri di studenti – 2700 – e personale che lo popolano quotidianamente.

Pronti e organizzati, ma con i piedi per terra: “Con le linee guida che ci sono state indicate, stiamo cercando di corrispondere il meglio possibile – ha precisato il direttore locale don Elio Cesari – non mi illudo che la scuola partirà e sarà tutto a posto senza alcuna criticità. La partita è di grande responsabilità da parte di tutti”. Lo sguardo va a loro, ai protagonisti, quei ragazzi che dopo 200 giorni torneranno a occupare i banchi di scuola: “Per i ragazzi è mancata tutta quella parte di socialità che è essenziale – ha sottolineato – e dobbiamo stare attenti a che questa modalità, che è la migliore che conosciamo per la crescita complessiva e integrale del ragazzo, sia assicurata il meglio possibile. Cominceremo, non m’illudo che tutto andrà bene, ci saranno situazioni da monitorare e lo faremo con responsabilità”.

Ed è alla responsabilità che fa appello l’onorevole Rosato, troppo il tempo sprecato a indugiare senza prendere decisioni nella direzione di una riapertura certa, ed ora il 14 settembre è dietro l’angolo: “Siamo molto preoccupati perché non si può governare con i sondaggi cavalcando l’onda della paura come successo a marzo– ha detto – a maggio abbiamo riaperto tutto tranne la scuola, che è la base sulla quale si regge un Paese, più che su qualsiasi altra cosa”. Secca la denuncia: “Siamo in ritardo – ha rimarcato – i lavori sarebbero dovuti cominciare molto prima perché presto o tardi si sarebbe riaperto, tutto il tempo perso inutilmente adesso si paga”. La riapertura a settembre sconterà i tentennamenti del ministero dell’Istruzione, ma bisognerà riaprire comunque e a qualsiasi costo perché la didattica a distanza sarà pure uno strumento straordinario, ma non può certo diventare il sostitutivo della socialità e della partecipazione.

Per garantire una partenza senza troppi intoppi, il pressing si fa ormai serrato sia sul ministero dell’Istruzione che su quello degli Interni con l’obiettivo di scongiurare l’utilizzo delle scuole come seggi elettorali per le prossime votazioni (referendum costituzionale, comunali e regionali). Ad assicurarlo è l’on. Di Maio: “Opportuno trovare sedi diverse perché rischieremmo di ripartire il 14 e poi chiudere subito dopo per l’allestimento seggi, la sanificazione e riorganizzazione degli spazi -ha detto – Questo “go and stop” sarebbe di difficile comprensione per le famiglie”. Famiglie che tra i mille dubbi si stanno anche domandando se le scuole riusciranno a garantire le lezioni in presenza per tutti gli studenti: “Questo è un grande problema – ha esordito Rosato – in tante scuole dove era difficile l’anno scolastico in forma normale e dove misure straordinarie non sono ancora state attivate, il rischio è quello di riprendere male l’anno scolastico. Occorre un monitoraggio in tutti i luoghi e privilegiare la ripresa dell’anno scolastico rispetto ad altre attività”. Una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare altre strutture pubbliche mettendole a disposizione delle scuole: “La ripresa dell’anno scolastico nella normalità della presenza in classe dev’essere la priorità assoluta per un paese – ha concluso – rinunciare a spazi pubblici, usare risorse per affittare se serve altri spazi pubblici, ma riprendere l’anno in presenza dev’essere la priorità del sistema Paese”. A questo scopo l’Ispettore Lombardo Emiliano dei Salesiani, don Giuliano Giacomazzi, ha confermato la volontà di collaborare con le istituzioni per mettere a disposizione aule e strutture per accogliere i ragazzi laddove dovesse sorgere la necessità.

Durante la visita presso i locali delle Opere Sociali Don Bosco i due onorevoli – accompagnati dal Sergio Barberio, direttore del Centro Professionale salesiano di Forlì – hanno sottolineato il ruolo fondamentale delle scuole paritarie per lo Stato Italiano, che oltre ad assicurare servizi di altissimo livello, accompagnamento personale agli allievi e vicinanza alle famiglie in difficoltà, costituiscono un caposaldo dei diritti di scelta di ogni cittadino e – cosa non di poco conto ma troppo spesso passata sotto silenzio – garantiscono risparmi essenziali per le casse pubbliche.

 

 

ARTICOLI CORRELATI