[textmarker color=”E63631″] NORD MILANO -[/textmarker] Ripartire con sicurezza e dai territori, con un maggiore coinvolgimento dei Comuni nelle azioni e nelle decisioni in vista della riapertura. Questa in sintesi è la richiesta di Anci Lombardia agli Stati Generali del Patto per lo Sviluppo di Regione Lombardia, svoltosi stamane in videoconferenza.
“I Comuni che hanno già svolto un ruolo determinante nella fase emergenziale, possono e devono essere al fianco dei cittadini per ripartire con responsabilità”, ha spiegato il Sindaco cinisellese Giacomo Ghilardi in qualità di Vice Presidente di Anci Lombardia. Pienamente condivisi tutti i temi emersi sul tavolo del Patto dello Sviluppo, in particolare relativamente alla sicurezza sanitaria: “E’ da lì che bisogna ripartire – ha spiegato Ghilardi – tenendo ben presente che la nostra regione è la più colpita dall’emergenza coronavirus e che i casi non si sono ancora fermati. E questo è bene ricordarlo anche fuori dai confini lombardi”.
La sottolineatura è sul ruolo determinante che Anci Lombardia ha svolto nella fase di emergenza sanitaria: “I Comuni sono il presidio più prossimo ai cittadini e per questo in grado di veicolare e spiegare al meglio le decisioni che vengono prese per fare in modo che vengano seguite e rispettate”, ha aggiunto Ghilardi motivando la richiesta di un coinvolgimento maggiore di Anci Lombardia e dei Comuni, in particolar modo nelle decisioni territoriali.
Un esempio sono le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, le cosiddette USCA: “Dove riteniamo sia assolutamente necessario che ci sia una rappresentanza dei Comuni e degli Ambiti Territoriali al fine di creare una vera e propria cabina di regia con Medici di medicina generale, infermieri, territori e istituzioni”, non solo, per ripartire in sicurezza è necessario “prevedere più USCA in ogni ASST, e in ogni caso, in numero sufficiente a coprire efficacemente tutto il fabbisogno dei diversi territori lombardi”.
Accolto positivamente l’avvio dei test sierologici, purché le informazioni siano adeguate a garantire un’azione uniforme di Regione e Comuni e ai cittadini arrivino risposte chiare e concrete. Meno burocrazia, invece, per i progetti post degenza come quello avviato a Milano, per favorirne l’attivazione anche all’interno dei Comuni più piccoli.
“Siamo assolutamente convinti – ha concluso Ghilardi – che anche nella fase della ripartenza i Comuni e territori avranno un ruolo centrale e determinante e chiediamo a Regione che, come fatto sin qui, continui a coinvolgerci in maniera adeguata. Riteniamo, infatti, che sia proprio dai territori che si debba ripartire con responsabilità. I Comuni sono punto di riferimento non solo per la sanità territoriale, ma anche per le famiglie, le scuole pubbliche e paritarie, gli artigiani, i commercianti, il terzo settore che ha svolto un ruolo importante nell’emergenza, e molti altri settori. Siamo pronti a supportarli ma ricordiamo che per farlo sono necessari maggiori risorse per poter garantire in futuro il corretto funzionamento dei servizi”.