Mar. 23 Apr. 2024
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Dialoghi del Nord Milano, Di Stefano: Sesto ha grandi potenzialità e siamo prontissimi ad affrontare le sfide

[textmarker color=”E63631″] DIALOGHIDELNORDMILANO -[/textmarker] Nell’ambito dei Dialoghi del Nord Milano con le Amministrazioni comunali dei 7 Comuni,  in programma sabato 1° febbraio a Cinisello Balsamo, a partire dalle 17, abbiamo incontrato Roberto Di Stefano, Sindaco di Sesto San Giovanni. 

Sindaco Di Stefano, iniziamo con una domanda di rito per i nostri Amministratori Locali, ci presenti la Sua Città.
Sesto San Giovanni, coi suoi 82.000 abitanti, è la settima città più popolosa della Lombardia ed è il principale punto di riferimento dell’hinterland di Milano. Sesto è stata la città delle fabbriche, ma attualmente sta attraversando un’importante fase di trasformazione che la porterà a essere una città completamente diversa, all’avanguardia per i servizi e le opportunità di lavoro che potrà offrire. A questo proposito cito la trasformazione delle aree Falck che ospiteranno un grande parco pubblico e la città della Salute e della Ricerca. La nostra città ha grandi potenzialità da esprimere e ne è conferma il riconoscimento da parte di Assolombarda che ci ha citato come esempio positivo tra i Comuni della Città Metropolitana per le nostre strategie di marketing territoriale. Le sfide ovviamente non mancano e noi siamo prontissimi ad affrontarle.

L’area urbana milanese nella quale rientra anche Sesto è la più grande d’Italia, i numeri parlano di 3.900.000 abitanti, Sesto che ruolo gioca – o può giocare – all’interno del sistema metropolitano lombardo?
Un ruolo di primissimo piano viste le potenzialità: Sesto è l’attore principale all’interno dell’Area Metropolitana. Con l’avvio della Città della Salute e della Ricerca ci candidiamo a essere un polo internazionale d’eccellenza nel campo della sanità, considerata la portata del progetto che vedrà luce sul nostro territorio. Puntiamo inoltre con decisione e concretamente allo sviluppo sostenibile della città, con grande attenzione al verde. Il nostro territorio è infatti toccato da due grossi parchi di rilevanza regionale (Parco Nord e Parco Media Valle del Lambro, oltre al futuro Parco Urbano che sorgerà sulle aree Falck) che stiamo valorizzando con la sinergia e l’impegno tra i Comuni interessati. All’interno del sistema metropolitano lombardo, inoltre, Sesto San Giovanni rappresenta già ora il punto di riferimento in termini di attrattività: siamo secondi solo a Milano per numero di imprese, oltre 5.500, una cifra che continua a salire come dimostra il +0,7% registrato dalla Camera di Commercio. Infine, sul capitolo sicurezza siamo, e continueremo a esserlo, un esempio per tutti. Il modello Sesto è conosciuto ovunque, non solo tra Milano e Provincia ma addirittura in tutta Italia: Sesto, come dicono i dati della Questura, è la città più sicura di tutto l’hinterland.

In questa partita gioca un ruolo determinante il progetto MilanoSesto, travagliato, ma pur sempre il più grande progetto di riqualificazione urbana europeo che comprende un’area di 1.400.000 mq. A che punto siamo?
Parliamo del più grande progetto di riqualificazione immobiliare e urbanistica a livello europeo e il fatto che si punti su Sesto non può che renderci orgogliosi. Nascerà una cittadella immersa in un’oasi verde di 65 ettari, tra edifici pubblici, privati e commerciali, a fianco del maxipolo sanitario della Città della Salute e della Ricerca che unirà l’Istituto Neurologico Besta e l’Istituto dei Tumori. Sul progetto c’è ora la firma dell’archistar Norman Foster, uno dei padri fondatori dell’architettura high tech, che aggiornerà il progetto di Renzo Piano elaborato ormai più di 15 anni fa e mai partito. Foster è un nome d’eccellenza che darà lustro alla nostra città per la sua fama mondiale e la sua carriera costellata da premi e riconoscimenti. Secondo le stime, in quest’area abiteranno e lavoreranno più di 20.000 persone. Questo progetto porterà benefici a tutta la Città Metropolitana di Milano che potrà così diventare una delle più importanti metropoli europee.

In che rapporto sarà la “Vecchia Sesto” rispetto alla “Nuova Sesto” che si verrà a delineare? Pensiamo alle periferie ma anche allo stesso centro della città…Abbiamo ereditato un progetto che prevedeva una Sesto di serie A e una Sesto di serie B e ci siamo subito messi al lavoro per cambiare l’impostazione della città. Noi vogliamo che esista un’unica Sesto San Giovanni, pur con tutte le differenze che possono esserci tra i diversi quartieri. Una città internazionale e turistica che cresca insieme, alla stessa velocità, senza che nessuno venga lasciato in secondo piano. Abbiamo trasferito gli oneri di urbanizzazione sulla riqualificazione dei quartieri in modo da garantire una continuità architettonica. In periferia abbiamo trovato situazioni difficili, soprattutto per quanto riguarda le case popolari, con subaffitti e assegnazioni in deroga senza alcuna trasparenza. Abbiamo trovato all’interno degli alloggi comunali gente senza documenti, spacciatori, pregiudicati gravati da decreti di espulsione. Siamo intervenuti per riportare la legalità con un lavoro capillare, eseguendo controlli e verifiche mirate che non erano mai stati fatti prima.

Legato al tema della riqualificazione si apre tutta una questione di più ampio respiro che tiene insieme indotto, trasporti, nuove imprese e servizi, una trasformazione urbana senza precedenti. Come si prepara Sesto anche con il nuovo PGT? Crede che questa sarà anche un’opportunità di rilancio per l’economia locale?
Innanzitutto va sottolineato che grazie al nostro lavoro siamo riusciti a ottenere il biglietto unico della metropolitana, dopo un lungo e proficuo confronto con Milano e con Città Metropolitana: questa è stata una nostra vittoria ambientale. Grazie alla tutela dell’ambiente e alla cura del verde potremo fare da traino per tutta l’Area Metropolitana: l’obiettivo per i prossimi 10 anni è quello di plasmare una città ecosostenibile che guardi al futuro e non solo al presente. Per quanto riguarda il nuovo Pgt, prevediamo un’urbanistica moderna, senza consumo di suolo e senza tutti quei lacci e lacciuoli che in passato hanno immobilizzato la città senza consentirle di crescere né di svilupparsi. Importante è anche l’introduzione di un meccanismo premiale sul recupero degli edifici che avrà come risultato uno sviluppo massiccio della città e permetterà di avere nuove energie, nuovi finanziamenti, nuovi posti di lavoro. Per tutti questi motivi sono convinto che l’economia locale potrà finalmente rilanciarsi.

Su questa area prenderà forma anche l’altro importante progetto di Città della Ricerca e della Salute, travagliato anch’esso… prima lo stop del Tar del Lazio poi l’ok del Consiglio di Stato, riusciremo nel 2020 a vedere la tanto sospirata firma e l’avvio dei lavori?
Siamo ottimisti che la firma arrivi in tempi brevi nonostante i pasticci del governo, della burocrazia e dei giudici. Per quanto riguarda la Città della Salute e della Ricerca abbiamo ereditato una situazione ferma. Insieme a Regione Lombardia, che ha stanziato i fondi necessari, abbiamo fatto un grande lavoro per sbloccare lo stallo. Negli ultimi tre anni, contemporaneamente all’approvazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica relativi al comparto Concordia e al comparto Unione, sono stati approvati 9 progetti di fattibilità tecnica ed economica delle opere pubbliche per un valore di 100 milioni di euro. Nel 2018 è stato approvato anche il progetto definitivo della stazione a ponte, opera necessaria e funzionale per la Città della Salute e della Ricerca, e di piazza Primo Maggio. Il lavoro principale e propedeutico a tutto il resto, ovviamente, è stato quello delle bonifiche ambientali su un’area vastissima che per quasi un secolo è stata occupata dagli insediamenti siderurgici: nel 2018 sono stati ceduti 20 ettari di terreni bonificati all’Istituto Neurologico Besta e all’Istituto Nazionale dei Tumori e questo rappresenta un momento irreversibile perché garantisce che l’intervento di riconversione urbana verrà fatto. Inoltre, si stanno completando le bonifiche di alcuni lotti nel comparto Concordia per circa 8 ettari, nel comparto Unione ed ex Rfi per 3.8 ettari, nel comparto Unione nord-San Raffaele 2 per ulteriori 4,5 ettari. Infine, le aree con progetti di bonifica già autorizzati riguardano altri 21,3 ettari.

A dicembre 2018 è stato approvato in giunta il progetto del comparto Concordia.
Si tratta di un complesso di isolati con mix funzionali caratterizzati da cortili aperti e con attività commerciali che si affacceranno su spazi pedonali. L’insediamento urbano sarà in stretta relazione con la nuova stazione ferroviaria, con la fermata della M1 Sesto Primo Maggio, con le piazze limitrofe e col vicino parco. Recentemente, l’amministrazione ha anche approvato una variante normativa al Programma di intervento integrato che, nel pieno rispetto delle norme tecniche, consente di poter anticipare la costruzione di alcuni edifici all’interno del comparto Unione. Entro quest’anno, infine, inizierà la cantierizzazione della cabina Enel necessaria per fornire la corrente alla Città della Salute e della Ricerca.

Molti cittadini hanno messo in luce in questa importante opera di riqualificazione la mancanza – o quantomeno l’insufficienza – di proporzionate aree verdi. Si era parlato anche del progetto di un parco…Su questo cosa può dirci?
I cittadini possono stare tranquilli. Dopo aver completato la bonifica e la consegna delle aree alle Fondazioni, abbiamo preteso che a essere realizzata in via prioritaria fosse una quota di 175.000 metri quadrati di verde, molto più di quanto originariamente previsto, praticamente i 2/3 del Parco Urbano di 245.000 metri quadrati che vedrà anche la piantumazione di circa 10.000 alberi e la realizzazione di 15 chilometri di piste ciclopedonali. Inoltre, la giunta comunale ha condiviso le linee guida della rivisitazione di cui è stato oggetto il grande Parco Urbano. In particolare, è stata data maggiore flessibilità alle perimetrazioni delle singole porzioni di verde in modo che siano fruibili man mano che procede la realizzazione del parco, sono state migliorate le relazioni del parco con gli insediamenti limitrofi ed è stato creato un disegno paesaggistico che permetterà di accogliere funzioni di interesse pubblico e di ottenere un parco multifunzionale che possa auto sostenersi. Il grande Parco Urbano sarà il cuore del verde cittadino e la sua articolazione attraverserà i comparti Unione e Concordia, dalla nuova stazione ai margini del Parco Media Valle del Lambro. Giusto per fare un paragone, si tratta di un parco che sarà grande il doppio della “Biblioteca degli alberi” di Porta Nuova a Milano.

Quali saranno le priorità per questa Amministrazione per il 2020? E tra tutte quale sarà l’obiettivo principale che prevedete di portare a termine quest’anno?
Abbiamo tanti progetti in cantiere. Innanzitutto la riqualificazione degli impianti sportivi, a partire dalle piscine che verranno riqualificate dopo anni di degrado e incuria. Sono partiti i lavori sia alla piscina scoperta Carmen Longo sia alla piscina coperta De Gregorio e a seguire partirà anche la ristrutturazione dell’Olimpia. Stiamo lavorando anche per riqualificare il Palasesto, i centri sportivi Dordoni (per il quale abbiamo ricevuto l’interessamento di un operatore intenzionato a riqualificare e gestire il campo), Manin e Falck tennis e calcio e voglio sottolineare il nostro impegno a favore dello sport inclusivo, con il baskin, il sitting volley e le bocce paralimpiche: il nostro obiettivo è quello di incrementare gli sport per le persone con disabilità. Grazie a una programmazione seria e concreta, dopo anni di immobilismo, stiamo ridando alla città impianti sportivi moderni e sicuri che possano diventare un importante punto di riferimento per tutto l’hinterland milanese. La nostra candidatura a Città Europea dello Sport è la conferma di quanto teniamo all’attività sportiva, importante non solo da un punto di vista agonistico ma anche per tutti gli effetti positivi legati all’aggregazione e alla socializzazione. Da mesi siamo già al lavoro per costruire il dossier di candidatura che consegneremo ad Aces-Europe entro. Tra i nostri obiettivi principali c’è anche la riqualificazione delle aree Falck che è destinata a cambiare volto alla città e a migliorare la qualità di vita dei cittadini, con la Città della Salute e della Ricerca a fare da volàno. Sorgeranno anche una vera e propria cittadella con appartamenti e negozi e un grande parco da 245.000 metri quadrati: si tratta del più grande progetto europeo di riconversione urbana. Tra le priorità c’è anche lo spegnimento dell’inceneritore che grazie al progetto Cap-Core verrà trasformato in biopiattaforma: il trattamento dei fanghi di depurazione delle acque consentirà di produrre energia termica e fertilizzanti, mentre il trattamento dei rifiuti umidi garantirà la produzione di biometano. Una sfida unica a livello europeo che non contempla nuovo consumo di suolo e ha grande attenzione verso l’ambiente, considerato che rispetto all’inceneritore i fumi inquinanti saranno ridotti del 76% e saranno pure annullate le emissioni di anidride carbonica responsabili dei cambiamenti climatici. A inizio gennaio siamo partiti anche col nuovo appalto di igiene urbana, dopo aver ereditato una situazione molto complicata a causa dell’appalto pluriennale affidato dalla precedente amministrazione a un’azienda sottodimensionata rispetto alla commessa del Comune di Sesto. Stiamo lavorando anche in merito a un nuovo appalto relativo alle manutenzioni sugli edifici comunali a causa delle difficoltà dell’attuale gestore.

Siamo ormai a metà mandato della Sua Amministrazione, può farci un bilancio mettendo in luce gli obiettivi raggiunti e le criticità che ancora permangono da affrontare?
Una premessa è doverosa prima di affrontare questo argomento: dalle precedenti amministrazioni abbiamo ereditato 21 milioni di euro di buco in bilancio, 4 milioni e mezzo di debiti fuori bilancio per il prolungamento della metropolitana rossa e 14 milioni di debiti coi fornitori. In totale parliamo di ben 40 milioni di euro, certificati dalla Corte dei Conti e sottratti allo sviluppo della città. Detto questo, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo evitato il dissesto dell’ente: in piena trasparenza abbiamo messo in campo un enorme lavoro di programmazione per la rinascita di Sesto. Se con la sinistra le assegnazioni delle case popolari erano poco trasparenti e si faceva un massiccio ricorso a quelle in deroga, con noi sono stati assegnati oltre 70 alloggi popolari attingendo dalle graduatorie e rispettando le regole sulle documentazioni, senza alcuna discriminazione come sentenziato più volte dal Tar; sul capitolo sicurezza abbiamo ereditato la città più insicura dell’hinterland e ora, grazie al deciso cambio di marcia, siamo diventati un modello nazionale, restituendo Sesto alle famiglie e rendendo sempre più difficile la vita ai delinquenti col record di oltre 600 allontanamenti daspo; per quanto riguarda l’igiene urbana, abbiamo fatto un grandissimo lavoro per risolvere i problemi – con un nuovo appalto – in modo da restituire decoro e pulizia alle strade di Sesto così come meritano i cittadini; abbiamo piantato 7.700 alberi e avviato un’ampia programmazione di potature sia in centro che in periferia che da anni non interessavano il territorio di Sesto, abbiamo aperto l’ufficio diritti animali e a breve inaugureremo un’oasi felina; abbiamo asfaltato 10.000 metri di strade e marciapiedi dopo anni in cui di fatto non veniva fatta alcuna manutenzione, oltre all’avvio del piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche che ci ha permesso di mappare una serie di aree dove poter intervenire per togliere ogni genere di ostacoli alle persone con disabilità; abbiamo messo a reddito Villa Zorn, Carroponte, Casa Albergo, edifici prima affittati dalla sinistra ad associazioni amiche per canoni irrisori, in modo da poter pagare i debiti che ci siamo ritrovati in eredità; abbiamo avviato un piano di ristrutturazione e messa in sicurezza delle scuole del valore di 30 milioni di euro, inoltre con la Fondazione GeneriAmo siamo stati in grado di migliorare i servizi educativi della città fin dalla prima infanzia; abbiamo proseguito il progetto “Vado a Sesto” per permettere alle aziende che vogliono trasferirsi in città di godere di sgravi fiscali; abbiamo trovato i fondi necessari per il prolungamento della M1 e ottenuto il biglietto unico.

 

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