Ven. 29 Mar. 2024
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Cinisello Balsamo, salta il CdA della Fondazione Ricovero Martinelli?

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO -[/textmarker] È passata quasi in sordina la sentenza del TAR dello scorso 19 giugno che va ad annullare il decreto prefettizio di nomina del CdA della Fondazione Ricovero Martinelli Onlus.

Il ricorso, presentato al TAR da un ex consigliere della Fondazione, mirava ad annullare la nomina di alcuni degli attuali consiglieri del CdA in quanto privi del requisito stabilito dall’art. 7 dello Statuto della Fondazione, che stabilisce, secondo le esplicite volontà testamentarie del fondatore, che tra i 5 membri del Consiglio debbano essere “3 scelti possibilmente tra parenti, anche lontani, in linea paterna con il Fondatore e 2 scelti tra gli abitanti del territorio dell’ex Comune Balsamo”. Ed è su quest’ultimo punto che il Tribunale Amministrativo ha dato ragione al ricorrente, perché né il Presidente Amedeo Vilardo, né il consigliere Marcello Mariani e nemmeno l’ultimo entrato Emilio Mariano Palladini risultano residenti né domiciliati sul territorio di Balsamo.

Fatto salvo che ora si attendono gli sviluppi della vicenda, in quanto il Prefetto non ha ancora provveduto alla nomina dei sostituti, alcuni aspetti della vicenda risultano degni d’interesse. Primo fra tutti il fatto che la nomina del CdA antecedente l’annullamento (provvedimento n. 739 del 03/01/2019) era già viziata in origine, tant’è che – come si legge nella sentenza – il Prefetto già aveva dovuto provvedere (decreto n.10065 del 17/01/2019) a seguito di contestazioni di un ex consigliere, alla rimozione del consigliere Bruno Sala sempre a causa del mancato requisito di cui all’art. 7 per sostituirlo con Emilio Mariano Palladini, mantenendo inspiegabilmente in carica gli altri due membri. Da qui il ricorso, e la vittoria, nonostante nel frattempo il CdA abbia provveduto frettolosamente a modificare lo Statuto per cercare di darsi una legittimazione in itinere. Cosa che non ha potuto avere alcun peso nella sentenza del TAR perché successiva allo svolgimento dei fatti secondo il principio tempus regit actum. Altra cosa poco chiara è come mai l’organo competente abbia approvato lo Statuto modificato – come si evince dalla sentenza -nonostante la pendenza di una causa in corso al TAR.

Nel nuovo Statuto diverse sono le modifiche che saltano all’occhio, prima fra tutte l’eliminazione del requisito per il quale 2 dei 5 membri debbano essere scelti tra gli abitanti del territorio dell’ex Comune Balsamo. Cambia anche la durata del CdA, che da 4 passa a 5 anni e viene introdotta la possibilità che qualora uno o due membri venissero a mancare per qualsiasi impedimento durante il mandato, la nomina non spetterebbe più al Prefetto bensì ai consiglieri rimasti in carica, facendo così venir meno il principio di imparzialità derivante dalla nomina prefettizia. Altro punto controverso, perché mai dalla costituzione della Fondazione è stato contemplato, è il fatto che oltre al rimborso spese (peraltro già previsto) il nuovo CdA si è introdotto “un’indennità di carica” oltretutto stabilita dal Consiglio stesso. Da ultimo l’introduzione di un organo di controllo monocratico nominato sempre dal consiglio stesso.

Uno stravolgimento, non solo di fatto, ma soprattutto nella sostanza che, sembra, vada a far decadere quella che è sempre stata una volontà manifesta del fondatore Comm. Carlo Martinelli, una fondazione legata imprescindibilmente al suo territorio con una vocazione sociale e senza alcuno scopo di lucro. Tant’è che anche nella destinazione degli utili della Società Immobiliare Martinelli, che è controllata al 60% dalla Fondazione, il principio è quello di tenere le rette della Casa di riposo il più possibile calmierate, cosa che ha reso Fondazione Ricovero Martinelli la migliore in Lombardia per rapporto qualità prezzo.

La vicenda è destinata ad accompagnare le calde giornate estive perché ancora non è chiaro quando il Prefetto procederà alle nuove nomine e se effettivamente – come dovrebbe essere dalla disposizione della sentenza del TAR- saranno dichiarati nulli gli atti prodotti dal CdA durante la carica, ivi compreso il nuovo Statuto.

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