Mar. 23 Apr. 2024
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Cologno, una mostra per il Giorno della Memoria

[textmarker color=”E63631″]COLOGNO MONZESE[/textmarker] – In occasione del 27 Gennaio 2019, Giorno della Memoria, a 75 anni dalle grandi rivolte armate dei deportati di Birkenau, sarà inaugurata sabato 19 gennaio, alle ore 16, presso la sala mostre di Villa Casati, in Via Mazzini, 9 a Cologno Monzese, una mostra didattica nella quale si raccontano le varie forme di resistenza attuate da chi si ribellò quotidianamente alla logica del male.

Resistere all’ombra dei camini della regione concentrazionaria creata dai nazionalsocialisti tedeschi ad Auschwitz era ritornare a esistere come persone. I sentimenti, la politica, la Fede, la creazione di un linguaggio universale, l’arte e il ricordarsi del proprio ruolo genitoriale furono le forme quotidiane che accompagnarono le attività straordinarie di documentazione per informare del male attuato dagli aguzzini e che sono meno note delle rivolte armate che presero vita nel Lager.

Così, accanto alle nozioni di macro storia, che aiutano a documentarsi sull’universo dei 20.000 luoghi di detenzione creati dai nazionalsocialisti tedeschi, dei quali più di 10.000 erano Lager, vi saranno storie personali, immagini di vita e di speranza, che accompagneranno il visitatore in una didattica della Resistenza dinanzi all’indifferenza verso il male. Il culmine sarà raggiunto dalla storia dei libri creati da alcuni padri deportati ad Auschwitz I tradotti e riprodotti per i propri figli all’esterno del Lager. Due storie in particolare ci condurranno attraverso i meandri della vita famigliare e i rapporti con la resistenza nel Lager. La consapevolezza di essere parte di una storia fatta di storie sarà il mandato della mostra alle  generazioni più giovani e ai visitatori, che vedranno come per resistere dianzi al male occorre essere sempre presenti a se stessi e credere nell’Uomo.

Contenti di aver offerto alla cittadinanza un mostra dal grande spessore umano – afferma Dania Perego, assessore alla Cultura – una mostra innovativa che racconta storie meno note al grande pubblico, che racconta i luoghi di deportazione come creatori di resistenza quotidiana e che aiuta a riflettere sulle varie forme di resistenza dinanzi al male e all’indifferenza. E’ una mostra che parla di vita e della lotta per difendere la dignità dell’Uomo; studiata per essere fruibile da tutti e che è un percorso di didattica adatto alle differenti necessità delle scuole di ogni ordine e grado”.

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