[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Alla “chiusura” del sindaco di Cinisello Balsamo sull’esternalizzazione dell’asilo nido Il Girasole, replica il Pd locale, a sostegno delle educatrici “che rischiano di essere demansionate a causa dell’esternalizzazione del servizio deciso dall’attuale sindaco Giacomo Ghilardi e dalla giunta comunale”, dicono i portavoce dem.
“Fin da dicembre, nel presentare il piano del fabbisogno 2018/2019, la giunta comunale ha comunicato la volontà di assumere nuovi agenti di polizia locale per raggiungere l’obiettivo del servizio H24 e per consentire le nuove assunzioni è stata fatta proposta di esternalizzazione degli asili nido in favore dell’azienda sovracomunale Ipis. Nulla ci viene detto dal sindaco sul futuro di questa azienda e dei servizi educativi o sui progetti didattici per la fascia di 0-6 anni – commenta Andrea Catania, capogruppo del Partito Democratico di Cinisello Balsamo -. Nessuna idea insomma sul futuro, nessuna strategia e neanche nessuna voglia di dialogare visto che Ghilardi ha ben pensato di rifiutare ogni incontro con i lavoratori e, in consiglio comunale, ha abbandonato l’aula. Perfino il presidente Papini, che viene dallo stesso partito del sindaco, ha invitato ufficialmente la giunta a riprendere il dialogo con i sindacati. Un brutto modo di far politica che mette in contrasto due temi entrambi importanti, sicurezza e educazione, quando il bene di una comunità si fa guardando a tutti i bisogni”.
“L’Asilo Nido Il Girasole è il primo a subire questa politica. La maggioranza si è prima arrampicata sui vetri dicendo che la scelta era dovuta all’impossibilità delle educatrici a svolgere il loro lavoro. Poi, quando è emerso che solo una dipendente si trova in questa condizione, hanno iniziato ad attaccare senza entrare nel merito ma ricordando che anche in passato era stato esternalizzato un altro nido – aggiunge il segretario Ivano Ruffa -. Durante la giunta precedente, l’esternalizzazione è stata proposta a causa del blocco delle assunzioni voluto dal governo. Il rischio quindi era proprio quello di non riuscire a portare avanti il servizio. Il nostro punto di partenza era la salvaguardia dei servizi educativi e quando abbiamo potuto abbiamo previsto un piano di assunzioni che permettesse di assumere nuove educatrici. Quando ci è stato chiesto di dialogare ci siamo seduti al tavolo con i sindacati e non abbiamo rifiutato il confronto trovando infine un punto di incontro. La nostra strategia per Ipis si basava sulla salvaguardia del modello educativo dei nidi, il cui coordinamento restava in capo al Comune, e su un chiaro programma didattico per la fascia 0-6 anni. Non ci è mai passato per la testa di usare Ipis come autobus per sbarazzarsi della gestione dei nidi. Rispediamo al mittente le accuse di incoerenza e invitiamo il sindaco e i partiti di maggioranza a confrontarsi con i lavoratori e i genitori evitando falsi proclami”.