[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Due campioni del mondo a Sesto San Giovanni. Stiamo parlando di Roberta Roma e Alfonso Palumbo, atleti di stick-fighting, arte marziale filippina che prevede, nel loro caso, un combattimento con bastoni in rattan da 70 cm.
I due giovani sestesi lo scorso luglio hanno partecipato in Portogallo ai campionati del mondo, rappresentando la nazionale italiana della GSBA, sotto la guida dei Riccardo Marcoccia e Walter Tintinaglia. In totale l’Italia ha portato a casa 59 medaglie, che l’hanno classificata al secondo posto nel medagliere generale, seconda soltanto agli Stati Uniti. Per Roma e Palumbo, però, le soddisfazioni personali non sono certamente mancate: 4 ori, 1 argento e il titolo di Campione del mondo nella categoria donne -60kg per Roberta Roma, 2 ori e il Titolo di campione nel mondo nella categoria uomini 80kg per Alfonso Palumbo. Per quest’ultimo, in particolare, l’emozione del suo primo Mondiale da atleta, dopo aver iniziato a praticare stick-fighting 3 anni fa. “Arrivo dal mondo del rugby – ha commentato Palumbo -. Questo risultato mi riempie d’orgoglio, sopratutto per la responsabilità che mi è stata data dalla squadra in alcuni momenti della competizione dove andava presa una decisione su chi combattesse”.
Più datato, invece, l’esordio di Roberta Roma nelle competizioni internazionali. Il primo Mondiale della sestese risale infatti al 2010, quando in Messico gareggiò per la prima volta con la divisa della nazionale della GSBA. “Ma quello portoghese – confessa Roma – è stato un mondiale speciale. Per la prima volta gareggiavano anche degli atleti che seguo anche sul piano tecnico e atletico. Per me è stata una doppia soddisfazione quella di vincere e veder vincere“. E adesso per entrambi gli atleti, che proseguono i loro allenamenti nella palestra Jekas di Bollate sotto la guida del maestro Francesco Suriano, è già tempo di pensare alle prossime competizioni che li vedranno impegnati: i campionati nazionali il prossimo anno e gli Europei tra due. “Ma ancora prima – affermano all’unisono – sarebbe importante trovare nuovi sponsor che ci aiutino a sostenere i costi, così da promuovere ulteriormente questa disciplina e permettere a più persone di avvicinarvisi“.