[textmarker color=”E63631″]PUBBLIREDAZIONALE[/textmarker] – È arrivata finalmente l’estate e, con la bella stagione, chi può fa una bella vacanza al mare, in montagna o magari prende l’aereo per un viaggio all’estero. Tuttavia, l’estate non sempre è una stagione amica delle nostre orecchie: tra nuoto, concerti e aereo, infatti, si corre il rischio di sviluppare acufeni, tintinnii o altri disturbi dell’udito. Starkey, azienda specializzata nella produzione e nella vendita di apparecchi acustici, ci da qualche consiglio utile per goderci le vacanze senza compromettere la nostra salute uditiva.
Nuotare senza dimenticare la prevenzione
Tutti noi ci detergiamo le orecchie per averle sempre pulite; tuttavia, bagnarle a volte può rappresentare un rischio, che si corre ad esempio quando nuotiamo nel mare o in piscina. In questi casi, infatti, si può sviluppare un disturbo, chiamato “orecchio del nuotatore” (od otite esterna) che consiste nell’infiammazione del condotto uditivo e che se non viene curato adeguatamente può comportare l’insorgenza di danni uditivi anche gravi.
Come misura preventiva può essere efficace mettere nel condotto uditivo qualche goccia di olio di mandorle prima di tuffarsi in acqua, in modo da impermeabilizzare la pelle e sciacquare poi le orecchie con cura dopo il nuoto. Anche indossare una cuffia (utile soprattutto se si va in piscina) o appositi tappi può aiutare a prevenire le infiammazioni. Nel caso degli appassionati di immersione, poi, occorre anche proteggere i timpani, a causa della pressione che si crea sottacqua. La pressione tra l’orecchio esterno e l’orecchio medio, infatti, deve essere sempre bilanciata, altrimenti si rischia di deformare il timpano; per aiutarci, possiamo effettuare la cosiddetta manovra di Valsalva, che consiste nel prendere il naso tra pollice e indice ed effettuare una leggera pressione, fino a sentire una sorta di “click” e, come spesso si dice nel linguaggio comune “stappare le orecchie”. In alternativa, un rimedio efficace consiste nel muovere la mascella, proprio come se si facesse uno sbadiglio, ma senza aprire bocca.
I bambini, in particolare, sono maggiormente esposti al rischio di sviluppare l’orecchio del nuotatore, anche perché sono spesso soggetti ad altre problematiche a livello otorinolaringoiatrico, tra cui in primis i disturbi nasali. Anche per loro valgono le stesse precauzioni utili per gli adulti quando si tratta di immergersi in acqua, che si tratti di un bagno al mare o di una nuotata in piscina. Nel caso dei più piccoli, tuttavia, occorre prestare ancora più attenzione alla pulizia delle orecchie, evitando ad esempio di utilizzare i bastoncini in cotone nel condotto uditivo.
Nel caso, disgraziatamente, si contragga l’otite esterna, occorre sottoporsi a una terapia antibiotica, rivolgendosi a uno specialista che provvederà a eliminare le secrezioni per riaprire il condotto uditivo e somministrare l’adeguato trattamento antibiotico.
Sull’aereo senza pensieri
Esattamente come nel caso delle immersioni sottacqua, anche quando si prende l’aereo si prova spesso la sensazione di occlusione delle orecchie, che può anche trasformarsi in un vero e proprio danno uditivo. E se durante il decollo non ci sono particolari problemi, perché la situazione si risolve da sé, dal momento che la pressione si compensa man mano che l’apparecchio acquista quota, la fase dell’atterraggio è invece decisamente più delicata. Per riequilibrare la pressione bastano in realtà semplici accorgimenti, come masticare una gomma, sbadigliare o bere un bicchiere d’acqua: molto presto, la sensazione sgradevole di avere le orecchie otturate svanirà. Insieme al pericolo di subire danni all’udito. Se si soffre già di disturbi a livello acustico, tuttavia, prima di prendere l’aereo è opportuno consultare un medico, che prescriverà i farmaci necessari per evitare situazioni di rischio, come ad esempio anti-infiammatori per ridurre la congestione dell’orecchio medio e vasocostrittori che facilitano la compensazione della pressione.
Largo alla musica… ma attenzione ai decibel
Estate significa anche concerti, feste, discoteca e musica dal vivo. Luoghi e situazioni dove spesso, purtroppo, il volume dei suoni supera la soglia di decibel consentita per legge (fissata a 85 dB) esponendo così i partecipanti al rischio di acufene, tintinii e altri disturbi dell’udito. Anche in questi frangenti, tuttavia, è sufficiente adottare qualche semplice accorgimento per goderci la musica senza pensieri per la salute delle nostre orecchie. Indossare appositi tappi e non sostare nei pressi degli altoparlanti durante un concerto o in discoteca, ad esempio, sono rimedi banali ma estremamente efficaci per proteggere il nostro udito.