Mar. 15 Ott. 2024
HomeCinisello BalsamoCinisello, il Pd si spacca. In 60 si autosospendono e criticano il...

Cinisello, il Pd si spacca. In 60 si autosospendono e criticano il sindaco Trezzi. E nasce Alternativa Civica

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Il Pd di Cinisello Balsamo si spacca ancora di più. Il Partito Democratico, attraversato da pesanti fratture sorte soprattutto in concomitanza con la decisione di ricandidare Siria Trezzi alla guida della città, si scinde definitivamente. Con una lettera del 17 febbraio, inviata ai segretari nazionale, regionale, metropolitano e dei tre circoli territoriali, oltre 60 iscritti al partito cinisellese si sono autosospesi dagli incarichi e dalle attività del partito locale. Tale “sofferta scelta”, come si legge nel testo della lettera, nasce dall’opposizione da parte del sindaco in carica e di una parte dei dirigenti del Pd locale e metropolitano di utilizzare le primarie come metodo per scegliere il candidato sindaco per le prossime elezioni comunali del giugno 2018.

“Gli iscritti autosospesi avevano segnalato già da luglio, dopo le elezioni amministrative di giugno 2017, un distacco degli elettori Pd dai suoi eletti nelle istituzioni e dal partito stesso e avevano chiesto un periodo di riflessione e di ascolto dei cittadini. Sono stati del tutto inascoltati, anzi hanno subìto le classiche forzature di potere da parte dei vertici del partito metropolitano e regionale a sostegno della candidatura unica del sindaco uscente Siria Trezzi. Piuttosto che mettere in sicurezza il partito si è preferito garantire chi il potere già lo detiene anche ricorrendo a metodi che hanno distorto le regole statutarie e ignorato la volontà degli iscritti. Le manovre messe in atto sono giunte fino alla poco lungimirante destituzione del segretario politico, che si era opposto a manovre di vertice, ed a sottrarre il diritto di voto dei consiglieri comunali nella Direzione del partito”, si legge in un comunicato diffuso dagli “scissionisti”.

“La scelta dell’autosospensione da parte di sessantadue iscritti (e stanno pervenendo ulteriori richieste), tra i quali tre consiglieri comunali e diversi componenti della Direzione cittadina, intende sottolineare il ‘dissenso’ verso l’operato dell’attuale gruppo al potere nel partito locale e vuole anche rimarcare una “discontinuità” di progetto politico, con una visione militante e non di establishment. La lettera del 17 febbraio 2018 è resa pubblicamente nota dopo il voto del 4 marzo ‘per non consentire strumentalizzazioni propagandistiche contro il Pd da parte di forze politiche avversarie’. Infatti, nelle elezioni politiche e regionali appena concluse i sottoscrittori della lettera hanno comunque sostenuto all’uninominale i candidati Pd e alla Regione Lombardia Giorgio Gori, votando per le liste ‘minori’ della coalizione che lo appoggiavano”, si chiude la nota.

Nelle stesse ore si festeggia la nascita di “Alternativa Civica”, fondata proprio da alcuni fuoriusciti del Pd: Giuseppe Sacco, ex assessore allo Sport, è il presidente. Luigi Marsiglia, ex segretario dei dem, il vice presidente.Segretario di partito è invece Carmelo Vitale, uno dei più critici nei confronti del sindaco Trezzi e della decisione del Pd di non indire le primarie.

ARTICOLI CORRELATI