[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Il Partito Democratico di Sesto San Giovanni ha scelto il suo nuovo segretario. Nicola Lombardo riceve il testimone da Marco Esposito: sabato è andato in scena il congresso cittadino del Pd, in Villa Puricelli Guerra.
Il congresso è stato occasione per riflettere anche sulle recenti elezioni, perse dal centro sinistra: “Se dunque le questioni nazionali hanno avuto un peso importante, è anche vero che la gravità del risultato ha significato anche un giudizio sull’amministrazione comunale. Il lavoro svolto tra partito, amministrazione e gruppo consiliare non è stato probabilmente all’altezza delle sfide che abbiamo affrontato negli scorsi cinque anni. Spesso sono emersi conflitti e incomprensioni che non hanno aiutato nessuno. Non siamo riusciti dunque a percepire quanto e con quale profondità è cambiata la nostra società. Non siamo riusciti a valorizzare, comunicandolo pienamente, il tanto lavoro svolto in una visione ampia e condivisa con la cittadinanza, mentre abbiamo talvolta dato l’impressione di fare operazioni circoscritte e non connesse con le sensibilità e il sentire comune della città. In genere è mancato quasi totalmente l’aspetto della comunicazione; è mancata completamente una strategia di comunicazione generale, sia rispetto alla figura del Sindaco, sia rispetto all’operato della giunta”, si legge nel documento congressuale.
“Dal giorno successivo alla sconfitta elettorale si aprono per il Partito Democratico nuovi percorsi e nuove sfide in città. Per questo motivo, dobbiamo imparare velocemente ad avere un nuovo ruolo, ovvero quello della maggiore forza di opposizione. In consiglio comunale dobbiamo essere intransigenti e costruttivi, ma offrendo sempre una precisa idea di città alternativa a quella della nuova maggioranza. A livello politico occorre invece intraprendere un lavoro importante di tessitura per riannodare i fili ed i legami all’interno della nostra comunità, dandoci l’obiettivo di ricostruire una nuova credibilità del nostro partito, che deve allargarsi e rinnovarsi”, si legge ancora nel documento del Pd.