Mar. 18 Feb. 2025
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Sesto, il Comune lascia l’Istituto Cervi sull’antifascismo. Scoppiano le polemiche

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – La giunta di Sesto San Giovanni ha deciso eliminare il Comune dall’elenco dei soci ordinari dell’Istituto Alcide Cervi, declassandolo a socio sostenitore. “All’istituto fondato nel 1972, che ha sede a Reggio Emilia, cui possono aderire come soci ordinari tutti gli Enti Pubblici, le Organizzazioni e le Associazioni a carattere sindacale, professionale e di volontariato, che ne condividano e facciano propri i principi, i valori e gli obiettivi, aderiscono 85 Comuni in tutta Italia. Riconosciuto dalla presidenza della Repubblica come luogo di valenza nazionale, si occupa di memoria antifascista a più livelli: didattico, editoriale, progettuale e divulgativo”, si legge su Repubblica.it.

Una decisione che ha ovviamente scatenato le polemiche. “Chiediamo alla giunta di retrocedere dalla decisione assunta perché esiste comunque una profonda e prima motivazione che giustifica l’adesione del Comune di Sesto San Giovanni come socio sostenitore: 570 deportati e 340 vittime cittadine torturate e uccise dai nazifascisti”, dicono Anpi e Aned.

“Ora, seppur con i dovuti distinguo, stupisce che mentre per lo stop alla moschea si sia passati attraverso un pubblico dibattito in consiglio comunale questa volta il governo cittadino non abbia sentito la necessità, anche solo morale, di portare l’argomento in discussione dinnanzi all’assemblea. Lo diciamo convinti che la storia della nostra città, piaccia o non piaccia, è una storia di antifascismo e come tale vada rispettata. Per di più la maggioranza stessa poggia su un ampio consenso civico che durante la campagna elettorale ha ribadito agli elettori la propria anima antifascista e si suppone anche in funzione di queste posizioni abbia tratto consenso. Ecco perché sarebbe stato opportuno portare l’argomento in consiglio comunale chiarendo la propria posizione anche alla luce, lo ribadiamo, della storia di una collettività. Il Movimento 5 Stelle è convinto che, nonostante questa inopportuna decisione della Giunta, una città medaglia d’oro alla resistenza debba avere la possibilità di far sentire la propria presenza in quel museo e quindi a breve farà partire una colletta cittadina alla quale invitiamo sin d’ora a contribuire, magari con il proprio gettone di presenza al prossimo consiglio comunale, tutti quei consiglieri anche della maggioranza in dissenso con tale decisione”, dicono invece i grillini. Che scherzano: “A proposito di sedi e di storia antifascista: il nostro Comune non a caso ha sede in piazza della Resistenza dove, per inciso, aveva sede anche il comitato elettorale del nostro sindaco Di Stefano. Dobbiamo attenderci a breve cambiamenti di toponomastica o una nuova sede comunale?”.

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