[textmarker color=”E63631″]BRESSO[/textmarker] – E’ ufficiale, anche il ricorso contro la vasca di laminazione del Seveso presentato dal Comune è stato bocciato. Lo ha ammesso il sindaco Ugo Vecchiarelli. Il Tribunale delle Acque Pubbliche ha decretato che il ricorso presentato dall’amministrazione comunale è stato in parte inaccettabile e in parte tardivo. Praticamente inutile.
In questo modo, dopo che nei giorni scorsi era stato bocciato anche il ricorso presentato dal Comitato di via Papa Giovanni XXIII, cadono i due capisaldi su cui si basava il contrasto al progetto che minaccia Bresso. Si tratta della costruzione di una vasca da 250mila metri cubi all’interno del Parco Nod e davanti alle case di via Papa Giovanni XXIII. Un bacino artificiale destinato a contenere le acque e i rifiuti trasportati dal fiume Seveso durante le piene.
Il sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli contesta la decisione nel merito: “Tardivo? Ma come? Da una prima lettura emerge una chiara contraddizione. Prima si afferma che siamo in un regime speciale dove la VIA (valutazione impatto ambientale) non ha valore in quanto vale l’accordo di programma, salvo poi misurare il termine di 60gg dalla seconda seduta della conferenza di servizi, relativa alla VIA (5 aprile 2016), anzichè dalla data di pubblicazione sul BURL della Regione, come prevede la legge, ovvero 12 maggio 2016?”. E poi aggiunge: “L’ opposizione di Bresso contro la vasca di laminazione nel Parco Nord continua e, nonostante la parziale sconfitta di oggi, siamo pronti a ricorrere anche contro il progetto definitivo dell’opera per difendere il nostro quartiere e il Parco Nord”.
Questa sera si incontreranno anche i cittadini del Comitato di via Papa Giovanni XXIII, costretti ad autotassarsi per pagare un ricorso che nessuno ha voluto condurre con loro. Alle ore 20, nel salone della parrocchia locale, è in programma l’incontro per far dil punto della situazione.
Infine c’è il fronte del Movimento 5 Stelle. Stefano Buffagni, bressese e consigliere regionale, è pronto a intervenire per bloccare il progetto utilizzando le norme dell’invarianza idrica. “Il comportamento del Parco Nord e del Comune stesso in questa vicenda sono da censurare. Il Parco Nord non ha minimamente opposto resistenza a questo progetto; se un parco non difende il suo bene primario, cosa esiste a fare??? Sono stati spesi milioni per fare il bellissimo lago in Milano mentre a ridosso delle case di Via Papa Giovanni a Bresso vogliono realizzare “la fogna del Seveso””. E poi precisa: “Ora continueremo la nostra battaglia per difendere il nostro Parco contro le scelte del Governo, della Regione e del Comune di Milano: il problema delle esondazioni del Seveso esiste da anni, e va risolto. Come? Applicando l’invarianza idraulica, sistemando e regolarizzando gli scarichi abusivi senza dimenticare che la Vasca di Bresso doveva essere l’ultima da realizzare. Non ha più senso, se si vuole fare un intervento di questo tipo, partire con la realizzazione di quella nell’ex area industriale inquinata che almeno verrebbe bonificata facendo un favore alla collettività? Non sarà di certo il piccolo invaso di Bresso, così caro ed impattante, a risolvere il problema che nelle piogge degli ultimi mesi non sarebbe stato sufficiente a salvare Niguarda dall’esondazione. La nostra battaglia continua, non molliamo!”.