[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Definiscono “reazionarie” le scelte del sindaco in materia di sicurezza. Ed esprimono preoccupazione per le prime mosse compiute dal nuovo sindaco Roberto Di tetano in tema di sicurezza e pace.
La Sinistra di Sesto San Giovanni, dopo la sonora batosta ricevuta alle ultime elezioni, ha deciso di far sentire la sua voce con un comunicato nel quale stigmatizza le prime attività del sindaco, che non è ancora assistito da una giunta.
“Abbiamo appreso dalla stampa che il Sindaco avrebbe richiesto l’intervento dell’esercito in città. Riteniamo sconcertante questa notizia in quanto non ne capiamo l’utilità: sul nostro territorio sono già presenti e operanti Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale. Che segnale si vuole dare alla città con la presenza di soldati con armi da guerra agli angoli delle strade? A noi sembra che in questo modo si proceda nello stesso solco repressivo segnato dal decreto Minniti. Ne sarà soddisfatto il PD. Noi no, e ribadiamo: la sicurezza non può venire dalla diffusione delle armi ma da posti di lavoro per tutti e tutte, dalla diffusione dei servizi e dal riconoscimento dei diritti fondamentali della persona, a partire da quello alla casa”.
Gli esponenti di Sinistra Alternativa, che ha riunito le bandiere del Pci e di Sinistra Anticapitalista, attaccano anche il sindaco per le scelte compiute in Comune: “Sono stati rimossi dal Comune la bandiera della Pace, testimone dell’impegno cittadino contro ogni conflitto, e lo striscione di Amnesty International che chiedeva VERITA’ PER GIULIO REGENI, il nostro giovane connazionale ucciso in circostanze tuttora non chiarite in Egitto. In entrambi i casi ci chiediamo cosa ci fosse disdicevole, immorale o scandaloso in quei simboli che chiedevano soltanto Pace e Giustizia”.