[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Il cantiere è in ritardo di 3 anni, ma ancora non si capisce se la colpa sia della politica, che ha deliberato un progetto inadeguato e costoso, o dell’impresa, che si è aggiudicata una gara d’appalto a ribasso. Sta di fatto che lungo il tracciato del vecchio tram che attraversa Bresso, Cusano e Paderno, i lavori non sono mai partiti e regnano degrado e desolazione.
Il 31 maggio scorso gli amministratori comunali del Nordmilano e della Brianza si sono incontrati con Regione Lombardia e Città Metropolitana per firmare un provvedimento di diffida e la messa in mora verso l’impresa Cmc che nel 2014 ha vinto l’appalto.
“A quasi quattro anni dall’intervenuta sottoscrizione del contratto, la Città metropolitana di Milano, committente dell’opera, non ha ancora la possibilità di fare affidamento su un progetto adeguato, tecnicamente corretto ed effettivamente realizzabile”, scrivono i sindaci in una nota congiunta con Città Metropolitana..
Durante la riunione, a cui erano presenti rappresentanti della Città metropolitana di Milano, di Regione Lombardia, della Provincia di Monza e Brianza, dei Comuni di Milano, Bresso, Cusano Milanino, Desio, Nova Milanese, Paderno Dugnano e Seregno si è evidenziato come il progetto esecutivo redatto dall’appaltatore, pur ancora carente ed incompiuto, implicherebbe un aumento dei costi verosimilmente superiore a 20 milioni di euro e di oltre il 20% dell’importo contrattuale pur in presenza di inadempimenti ascrivibili a discostamenti della progettazione esecutiva dalle prescrizioni del committente, dalle richieste della stazione appaltante volte a rendere il progetto adeguato alle esigenze del contesto e del territorio su cui impatta.
Se entro 90 giorni non sarà definito un accordo tra le parti, l’opera rischia di saltare e i tempi per bandire una nuova gara d’appalto potrebbero essere lunghi, senza contare che i finanziamenti disponibili sono quelli già fissati ormai 10 anni fa.