[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Una proposta del consiglio comunale milanese che tocca da vicino, anzi invade letteralmente tutto il Nordmilano. Palazzo Marino sta infatti studiando l’idea di introdurre una tassa per tutti gli automobilisti pendolari, ovvero tutto quei lavoratori o studenti che ogni giorno transitano per Milano, ma vivendo fuori dal Comune non pagano le tasse.
Si tratterebbe di un’idea per raccogliere fondi per la sistemazione delle strade danneggiate all’interno del Comune: ogni giorno per le vie di Milano transita un elevato numero di automobili e meno della metà dei proprietari delle stesse paga le tasse a Milano. Ecco da dove nasce l’idea introdurre questa tassa.
Ma proviamo a ragionare al contrario. Se i Comuni del Nordmilano, a loro volta e legittimamente, decidessero di non far più entrare gratuitamente le macchine dei residenti a Milano, cosa succederebbe? O ancora peggio, se questa decisione scatenasse una reazione a catena per cui per entrare in macchina in ogni Comune si debba pagare? In un certo senso sarebbe come imporre un “dazio” per entrare in un determinato territorio. Insomma, un’idea che non convince affatto e che rischia seriamente di creare una serie di cause-effetti poi difficile da controllare.
Ma non è tutto. Un pendolare che per lavoro o studio si reca con la sua auto all’interno della cerchia dei bastioni deve anche pagare l’Area C. Quindi una doppia tassa: la prima per entrare nel Comune di Milano, la seconda per arrivare in centro. E se fino a qualche anno fa le macchine a metano o a GPL potevano circolare gratuitamente in Area C, dal 2017 non è più così. Nel dettaglio questa questione è stata affrontata in Regione Lombardia, con una mozione della Lega Nord presentata al comune di Milano : “Mentre Regione Lombardia da tempo sta investendo per favorire la diffusione dei mezzi alimentati con metano o gpl, anche attraverso specifiche misure incentivanti, il Comune di Milano incomprensibilmente ha cancellato l’esenzione dal pagamento dell’Area C per questi veicoli. Con la mozione presentata oggi invitiamo il Comune di Milano a fare marcia indietro“.
Insomma, due provvedimenti nei primi due mesi del 2017 (senza contare anche il previsto aumento della sosta a strisce blu) che non fanno altro che penalizzare chi va a Milano per lavoro o per studio. Anche se a Palazzo Marino, per ovvi motivi, non si tiene conto del fatto che queste persone della provincia, del Nordmilano nel nostro caso, sono i primi frequentatori delle zone in cui lavorano, portando ugualmente (in maniera indiretta) questi soldi tanto desiderati nelle casse di Palazzo Marino. Milano, ma quanto mi costi?