[textmarker color=”E63631″]BRESSO[/textmarker] – E’ nato a Casablanca, in Marocco, risiedeva a Bresso da anni. Ma nel dicembre 2014 ha deciso di partire alla volta della Turchia prima e dell’Iraq poi, trascinando con sé la moglie e la figlia di 15 anni e al figlio di 10. A. T., 47 anni, marocchino, è un foreign fighter che è ora arruolato nelle milizie dell’Isis e per questo è indagato per terrorismo internazionale dalla Procura di Milano.
La notizia si è diffusa ieri insieme a un video in cui si riconoscerebbe l’uomo. Il gip di Milano, come richiesto dal pm Enrico Pavone, ha emesso nei confronti del terrorista bressese una ordinanza di custodia cautelare che potrà essere eseguita nel momento in cui A.T. verrà fermato. E allora scatterà l’estradizione.
Il riconoscimento è avvenuto in un video diffuso nel novembre dello scorso anno, nel 2015, dopo gli attentati di Parigi. Nel filmato, come dicono dalla Procura, si riconosce il figlio di A. T., di 10 anni, lanciare minacce contro l’Occidente insieme al padre. “Abbiamo ampia prova che lui ha operato in Iraq e che il filmato dove si vede il bambino nella veste tipica del foreign fighter è stato girato lì”, dicono gli investigatori. “Viva la jihad, morte all’Occidente e agli occidentali”, ripetere il bimbo insieme al padre nel video, in francese e in arabo. “Ci congratuliamo coi nostri fratelli musulmani e coi nostri soldati del Califfato in Francia per questa operazione benedetta e per voi, o crociati, questo non è che il giusto inizio e i nostri soldati vinceranno”, dicono ancora i due. Poi si vedono le immagini di un uomo che, dopo la preghiera in moschea, si veste “all’occidentale”, costruisce una bomba e si reca in una città per farla esplodere.
Il pm ha dichiarato alla stampa: “A.T. era perfettamente inserito nel nostro Paese, aveva un permesso di soggiorno, un lavoro stabile come dipendente in una cooperativa di pulizie e non aveva mai manifestato alcuna posizione radicali”. A Bresso, nell’appartamento in cui viveva, non è stato trovato nulla di rilevante per le indagini: “Per le vacanze di Natale, chiede al suo datore di lavoro, che è italiano, di anticipargli il tfr per andare in Marocco dove deve essere operata sua madre. In realtà, con quei soldi, più quelli che si fa prestare da una finanziaria, in tutto 30mila euro, parte per la Turchia e poi da lì si sposta in Iraq dove l’abbiamo individuato grazie ai tabulati telefonici”, dicono ancora gli inquirenti. Se l’uomo dovesse ritornare in Europa scatterebbe per lui l’esecuzione del mandato di arresto europeo chiesto dai magistrati milanesi.
Ecco qui sotto il video: