[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – La burocrazia spesso folle e incomprensibile ai cittadini. Soprattuto a volte è causa di sprechi, anche quando nasce per ridurre gli sprechi di tempo e di denaro.
La storia che arriva da sesto San Giovanni è la racconta il presidente di Assocommercio Paolo Vino (che è anche consigliere comunale)
“All’inizio dell’anno AssoCommercio presenta al Comune una richiesta in forma cartacea che però avrebbe dovuto completarsi in forma telematica perchè, come recita il nuovo regolamento, può essere inoltrata solo ed esclusivamente in forma online, pena l’invalidità – racconta Paolo Vino – A seguito di tale richiesta arriva la risposta dagli uffici del comune. Fin qui, nulla di male si direbbe. Si, se non fosse che la notifica ci viene inviata tramite “Raccomandata con ricevuta di ritorno”, ne consegue che “naturalmente” i costi siano a carico del contribuente utilizzando soldi pubblici”.
Come spesso accade le istituzioni chiedono ai cittadini di compiere un passo in avanti verso la modernità che gli stessi uffici non sono in grado di fare.
“La domanda che mi pongo è – continua Paolo Vino – se per la domanda è valido solo l’invio telematico, come mai per la risposta si usano le poste? Logica vorrebbe che si usasse lo stesso criterio”.
Ci auguriamo che Paolo Vino, in qualità di consigliere comunale, d’ora in poi vorrà dedicare il suo lavoro a questo capitolo, che si cupamente non si esaurisce alla sola pratica da lui citata, per portare all’attenzione dell’amministrazione comunale le molte storture burocratiche che ancora esistono anche a sesto.