[textmarker color=”E63631″]COLOGNO MONZESE[/textmarker] – All’arrivo dei Carabinieri, si erano nascosti in un buco realizzato tra due pareti di cartongesso, per sparire agli occhi della legge. Sono 13 i lavoratori clandestini sorpresi nel corso di un controllo a un laboratorio di pelletteria gestito da cinesi. Nella mattinata di ieri i Carabinieri del Nucleo Ispettorato Lavoro di Milano e delle Compagnie di Sesto San Giovanni e Monza hanno proceduto al controllo di una pelletteria cinese di Cologno Monzese, in via Barcellona, al confine con Sesto San Giovanni.
Il tentativo di ritardare l’accesso ispettivo da parte dei titolari, due cittadini cinesi (rispettivamente di 46 e 48 anni d’età, il più giovane dei quali già noto alla Giustizia per un caso di sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina emerso nel 2014), ha insospettito gli operanti che, constatata la presenza di macchinari in funzione in un numero superiore a quello dei presenti e di una cucina attrezzata per fornire un rilevante numero di pasti, hanno passato al setaccio l’opificio.
I militari hanno quindi scoperto una parete in cartongesso, dietro alla quale hanno sorpreso altri 13 cinesi, risultati irregolarmente presenti sul territorio nazionale. I clandestini erano stati fatti nascondere all’arrivo degli ispettori.
L’accesso all’angusta intercapedine era stato occultato con un mobile e alcuni scatoloni. Lo spazio all’interno del nascondiglio non era areato ed è per tanto risultato suscettibile di esporre i lavoratori al rischio dell’asfissia.
I controlli si sono estesi ad un vicino capannone industriale, sempre nella disponibilità dei due “imprenditori”, all’interno del quale sono stati trovati i giacigli utilizzati dagli operai. I Carabinieri hanno quindi proceduto all’arresto dei responsabili della pelletteria, che risponderanno di favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina.